San Francesco e la famiglia: grazie e scusa
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Grazie: Prima di tutto il ringraziamento, la riconoscenza di Francesco s’indirizza a Dio e, potremmo dire, in due direzioni. Da un lato, in generale, per la creazione e la redenzione e, dall’altro, per ciò che riguarda in particolare lui, Francesco, e la sua opera.
Limitiamoci, per il primo punto, a ricordare il Cantico delle creature, che ha fornito l’inizio dell’ultima enciclica del Papa regnante, e a citare questo passo della parte finale della Regola non bollata:
E ti rendiamo grazie, perché come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, così per il vero e santo amore, col quale ci hai amato hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre Vergine beatissima santa Maria, e per la croce, il sangue e la morte di Lui ci hai voluti liberare e redimere1.
San Francesco e la famiglia: "permesso"
Continua da: San Francesco e la famiglia - Introduzione
Chiedere permesso ha due accezioni. In senso proprio, si tratta di chiedere a chi ha autorità su di noi di permetterci di fare una determinata cosa: insomma, siamo qui nella pratica dell’obbedienza; in senso più largo, si tratta di un atto di cortesia nei riguardi di chi non ha, a propriamente parlare, autorità su di noi, ma che potrebbe esser disturbato o incomodato in qualche modo da un nostro comportamento. Per il primo caso, quello dell’obbedienza, la vita e le parole di san Francesco ci dànno tanti esempi.