Suburra - leviatani decadenti
SUBURRA (2015) Regia: S. Sollima Interpreti: C. Amendola, E. Germano, A. Fassari, P. Favino, G. Scarano (Viola), G. E. Gorietti (Sabrina)
Tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, Suburra è un film che riprende i canoni classici dello stile gangster inserendolo in un ambiente romano. Già il titolo suscita un senso di malfamato e “pulp”, richiamandosi infatti al famigerato quartiere dell’Antica Roma Suburra appunto, noto per i suoi traffici criminali.
Da una dimensione visibile a una invisibile
Il termine cimitero deriva dalla parola greca koimêtêrion che significa dormitorio. Per i primi cristiani la morte era un addormentarsi. Il dormire non fa parte della morte ma del ciclo vitale. Come il dormire è quell’azione che consente all’individuo di rinfrancarsi dalla stanchezza per poi riprendere con maggiore vigore la sua vita, così la morte è un momento del ciclo vitale che consente all’individuo di riprendere con più forza e energia la sua esistenza. Per un corretto uso del linguaggio bisognerebbe evitare di contrapporre la vita alla morte, e parlare piuttosto di nascita e di morte, come due importanti aspetti della vita: l’ingresso e l’uscita nell’esistenza terrena fanno parte entrambe del ciclo vitale. In entrambe le fasi c’è una nascita e una morte. Il neonato muore a quel che era e lascia il suo mondo di sicurezza e di protezione per affacciarsi verso l’incognito. Ma è l’unica possibilità che ha per continuare a vivere, e solo uscendo dal ventre materno potrà scoprire tutto l’amore con il quale i suoi genitori l’attendevano.