San Domenico: compassione e fraternità
Ci sono due caratteristiche del profilo e dell’esistenza di san Domenico che possono essere importanti per la nostra vita oggi. Un primo aspetto è la sua capacità di cambiare nel corso della sua esistenza, di essere aperto a seguire le chiamate che egli coglieva come Parola di Dio nella sua vita nel rapportarsi alle sofferenze degli altri. I testimoni che l’hanno conosciuto sono concordi nel dire che uno dei tratti propri della sua esperienza fu l’attitudine di compassione. Compassione è quella capacità di avvertire come propria la sofferenza e l’angustia dell’altro e dell’altra che s’incontra. Per san Domenico vivere la compassione significava non rimanere indifferente di fronte alle richieste che provenivano dalle persone che incontrava, richieste immediate, concrete, e attese di senso della vita.
Domenico uomo evangelico
Domenico è affascinato dalla radicalità del vangelo, in particolare dal radicalismo delle beatitudini. I suoi modelli sono Cristo e Maria Vergine. Cristo ha amato talmente gli uomini da consegnarsi, per la loro salvezza, volontariamente alla morte. La sua missione è l’evangelizzazione, ma questa non ammette limiti. «Non ammette limiti geografici né limiti di impegno e di sacrificio. Il suo carisma – la caritas veritatis – fiorisce dalla radicalità evangelica. Egli prende il meglio delle tradizioni monastiche e vi aggiunge lo stile di vita degli Apostoli», scegliendo una Regola austera. Essere ambasciatore di Cristo, seguirne le orme, significa per Domenico vivere il radicalismo delle beatitudini ascoltate con le proprie orecchie dagli Apostoli. In merito, il beato Giordano ci racconta che papa Gregorio IX, che conosceva molto bene il Santo spagnolo, un giorno affermò d’aver trovato in lui «un uomo che ha attuato integralmente la vita degli Apostoli».