Pistoia, San Domenico*
Le prime notizie di un convento di domenicani a Pistoia risale al 1259. A quell'epoca già da qualche tempo era già presente in città una comunità. Verso la fine del XIII secolo fu ultimata la costruzione del transetto della chiesa ed il convento era già abbastanza ampio da poter ospitare i capitoli provinciali. Sin dalle origini il convento è stato luogo di studio e di predicazione e la comunità ebbe rapido sviluppo. Tracce di quell'epoca sono ancora visibili negli affreschi conservati (in particolare la bellissima crocifissione con la sua sinopia degli inizi del '300 nel Capitolo).
Attorno alla comunità dei frati condividevano il carisma apostolico dell'Ordine gruppi di laici uniti in confraternite e le suore claustrali. Tra le confraternite degna di nota è la Compagnia dei Magi di cui resta documentazione in un famoso affresco di Benozzo Gozzoli 'L'arrivo dei Magi' nella Cappella dei Magi (titolo dato alla ex sacrestia, ora trasformata in cappella) e nel nome di una strada adiacente al convento (via dei Magi appunto). Nel secolo XIV, pur provato dalla peste nera, il convento vide la presenza di uomini di studio e predicatori: tra di essi è da ricordare Andrea Franchi (+1401), vescovo di Pistoia in anni di conflitti tra fazioni cittadine - tra le quali operò per la pace - e di epidemie . Nel corso del secolo XV il convento si unisce al movimento di riforma iniziato da Caterina da Siena e da Giovanni Dominici, ed ebbe uno degli esponenti di spicco in Lorenzo da Ripafratta (+1456). Nel secolo XV la vita conventuale vede l'affermarsi di una forte attività apostolica e si distingue in particolare la figura del predicatore Giovanni da Pistoia (+1493). Anche le vicende del movimento savonaroliana segnarono la vita dei domenicani pistoiesi: qui infatti vennero accolti frati provenienti da san Marco dopo l'allontanamento forzato. Tale temperie spirituale trova attestazione artistica nell'opera di uno dei grandi artisti di cui rimangono alcune opere ancora visibili nella Cappella dei Magi, Paolino del Signoraccio, compagno e discepolo di Bartolomeo della Porta. Il periodo successivo al Concilio di Trento vide un ampio lavoro di ristrutturazione architettonica che interessò il chiostro e la chiesa. Nel 1785 per iniziativa del granduca Leopoldo, appoggiato dal vescovo Scipione de' Ricci, a Pistoia furono soppressi tutti gli istituti religiosi maschili e ridotta la presenza dei monasteri. Rimasero i conventi di suore. Il convento da quel momento fu affidato alle suore domenicane per quasi un secolo e mezzo.
Nel 1928 in seguito ai Patti lateranensi - che prevedevano la restituzione di alcune proprietà confiscate dallo Stato italiano agli enti religiosi - i domenicani tornarono a Pistoia nel convento restituito come proprietà della Provincia Romana e per l'occasione ampliato con la costruzione del secondo piano. Divenne da quel momento sede del noviziato, dello studentato e dello Studium provinciale. Durante la guerra pesanti danni furono causati dal bombardamento sulla città di Pistoia in particolare nella biblioteca, nel refettorio grande, nel chiostro e nel capitolo. Gli anni '50 e '60 videro, in parallelo alla progressiva ricostruzione, la fioritura dell'attività di studio e di predicazione in un'atmosfera di vivace collaborazione anche data la presenza dei molti giovani. Nel periodo del concilio Vaticano II fiorirono le attività di una nuova serie della rivista storica 'Memorie domenicane' e la redazione di una rivista attenta a temi teologici in rapporto alle vicende storiche e sociali 'Vita sociale': lo Studium e l'attività delle riviste furono luoghi di ricerca storica, di dibattito culturale in rapporto con la vita cittadina. A metà degli anni '70 sorse e proseguì la sua attività per circa vent'anni una associazione culturale 'La vigna' per la formazione dei giovani, associata alla vita della comunità. Dopo la chiusura dello Studio provinciale progressivamente il convento vide diminuire la presenza di frati. 'Vita sociale' ha cessato le pubblicazioni alla fine degli anni '90. Impulso nuovo, in una nuova stagione di impegno è stato vissuto in tempi recenti: il convento si caratterizza oggi per essere luogo di formazione teologica, spirituale e di predicazione. Attualmente i frati che compongono la comunità sono impegnati in vari modi nell'attività di studio, di insegnamento e nell'apostolato. Molti incontri di formazione e studio di frati e di gruppi di laici sono organizzati dal convento pistoiese che si sta sempre più connotando come spazio aperto all'incontro, alla ricerca e al dibattito nella prospettiva di una spiritualità attenta alla storia e di una teologia in rapporto con l'esperienza. E' curata la Biblioteca che comprende circa 40.000 volumi. Il convento è sede attualmente dell'associazione 'Koinonia', che stampa una omonima rivista a cadenza mensile, e del centro Espaces intitolato a 'Giorgio La Pira', centro legato ad un progetto dell'Ordine domenicano a livello europeo per contribuire alla costruzione dell'Europa con un respiro spirituale e orientata alla pace tra i popoli e al dialogo tra le religioni.