San Domenico, sposo della Misericordia
«O mio Dio, se molti sapessero per esperienza quanto è giocondo sposarsi con te! O se sapessero quanta ne è poca la fatica, e quanto immensa la mercede! Ardo tutto nel pensare che tanti beni così a portata di mano, sono trascurati da molti, e che la messe è tanta e gli operai così pochi.»
Questo brano, tratto dal Libretto dell’Eterna Sapienza del b. Heinrich Seuse, ci fa entrare nel dialogo profondo di un’anima che cerca disperatamente il dispensatore dei Doni, e l’anima di un discepolo prostrato a causa della sua miseria che chiede Misericordia.
Ma quanto è arduo chiederla! Il beato Heinrich pur tuttavia non si scoraggia e in un passo successivo mostra alcuni esempi di uomini che in modo totale si sono abbeverati alla fonte della Misericordia, ove spicca fra tutti il Santo Padre Domenico. Egli è stato un uomo che aveva sentito forte la voce del Signore che dice: Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro (cfr. Lc 6,36-38), e che non considerava tali parole come semplici consigli ma come delle indicazioni concrete per il quotidiano comportamento dei credenti in Cristo.
San Domenico aveva compreso che senza Misericordia anche la stessa appartenenza a Cristo sarebbe stata vana, in quanto tutte le parole della Scrittura ove si parla di un destino ricco dell’amore del Padre sarebbero rimaste disattese, mere parole di un opera letteraria del passato. S. Domenico era un’amante appassionato, un divoratore della Parola di Dio. La sua però non era una mera “golosità” fine a se stessa ma era una necessità: era l’energia che lo spingeva a gridare l’evanghelion - la Buona Novella dell’infinita misericordia di Dio verso i peccatori.
Nei Vangeli egli trovava le immagini che ben dimostrano l’ansia che il Signore detiene per ognuno di noi, come per la pecora che era andato a cercare, per la dramma persa e ritrovata o per quel figlio che era morto ed è tornato in vita (Lc 15,4-32). In queste tre parabole Cristo ci parla del Padre, vuole farlo conoscere a noi, figli smarriti, per risuscitare nei nostri cuori la gioia di appartenergli, la speranza di essere perdonati e restituiti alla nostra piena dignità, il desiderio di abitare per sempre nella Sua casa, che è anche la nostra casa.
San Domenico non è solo un personaggio storico che ha fondato un ordine religioso dell’istituzione chiamata Chiesa Cattolica, non è un qualcosa di lontano e di oscuro, o un personaggio costruito ad hoc. Molte volte si ha il timore di parlare di lui e della sua opera di evangelizzazione fra gli eretici poiché la mentalità imperante pensa che la Misericordia consista nel non dire nulla, perché in qualche modo si potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno. San Domenico predicava la Misericordia di Dio non quella del mondo: quella del Padre che abbraccia il figlio che ritorna a lui! Egli non aveva paura di predicare l’interezza del Cristo poiché aveva un cuore ricco di misericordia, egli ascoltava la Sapienza che abitava in lui, Sapienza che gli chiedeva di amare tutti, anche i lontani e i nemici, imitando il Padre celeste che rispetta la libertà di ciascuno e attira tutti a sé con la forza invincibile della sua fedeltà (Benedetto XVI), amore questo che lo faceva soffrire grandemente per tutti quei fratelli che era conscio non si sarebbero mai aperti a Cristo.
San Domenico non è rimasto sordo al grido di aiuto che si era levato da un’umanità sofferente e priva dei mezzi per giungere alla felicità. L’apparente soddisfazione che dava la dottrina catara aveva provocato delle ferite profonde in quell’umanità povera e disperata. Oggi molti sono i “catari” che pensando di portare il luminoso progresso all’umanità non fanno altro che nascondere la fonte della Misericordia, ma qui entriamo in gioco noi figli del Padre Misericordioso che seguendo l’esempio dell’Agricola di Cristo (come dice Dante) ci mettiamo subito, senza indugi in cammino per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza (Benedetto XVI).
Fr. Manuel Russo, O.P.