Suburra - leviatani decadenti
SUBURRA (2015) Regia: S. Sollima Interpreti: C. Amendola, E. Germano, A. Fassari, P. Favino, G. Scarano (Viola), G. E. Gorietti (Sabrina)
Tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, Suburra è un film che riprende i canoni classici dello stile gangster inserendolo in un ambiente romano. Già il titolo suscita un senso di malfamato e “pulp”, richiamandosi infatti al famigerato quartiere dell’Antica Roma Suburra appunto, noto per i suoi traffici criminali.
La trama vede l’intreccio di queste storie criminali con la politica italiana. I tre “leviatani” incontrastati del crimine romano, il boss Samurai, l’antagonista Manfredi Anacleti (A. Dionisi) accompagnato dalla sua famiglia di zingari strozzini e l’onorevole Malgradi però non avranno la sorte gloriosa che si aspettano. Anzi. Il nubifragio che colpisce la città di Roma ad inizio e a fine film, altro non è che la metafora dei destini di questi tre personaggi. Una tempesta di male si abbatte sulle loro vite improntate alla delinquenza. Intanto, dentro le mura vaticane, il santo padre Benedetto XVI in preghiera è nel momento di prendere una decisione che farà storia…
Alla regia c’è Stefano Sollima, ormai esperto in questo genere di film, avendo già girato le serie televisive di Romanzo Criminale e Gomorra. Il cast, formato da ottimi nomi, ci sembra ben assortito ad eccezione per il ruolo di Elio Germano: effettivamente la parte del trafficone ammanicato e allo stesso tempo impaurito arrivista non gli calza a pennello. Claudio Amendola nella parte di “Samurai”, ci regala uno splendido gangster capitolino, quasi integerrimo nelle sue strategie criminose. Con un colpo d’occhio tiene in bilico l’intera Capitale.
Altrettanto bravo è Pierfrancesco Favino nella parte dell’onorevole Malgradi, in grado di tenere sotto scacco le decisioni del Senato Italiano. Anche il cast femminile composto da Greta Scarano, nel ruolo di Viola, e Gioia Elettra Gorietti, nelle vesti di Sabrina, gioca un ruolo fondamentale nel climax di violenza finale.
La fotografia, le luci e il montaggio ci sembrano ben curati.
Consigliamo il film per chi ha amato anche Romanzo Criminale, o anche pellicole come Vallanzasca – Gli angeli del male. In conclusione diciamo che, in Suburra, Roma è lasciata sola a difendersi dalle intemperie. Morali e politiche. L’ autorità morale capitolina, il suo vescovo, pastore dei pastori, vacilla fino all’estrema decisione. I leviatani romani attendono un destino di sangue, violenza e stridore di denti. Tutte le autorità decadono. E intanto su Roma piove e sembra non smettere mai…
Fr. Gabriele Giordano Scardocci, O.P.