S. Caterina e una "discesa precipitevolissima"
Robert Cmpin (1378/1379 – 1444), pittore fiammingo, è l’autore dell’annunciazione di Mérode. E’ un olio su tavola, conservato nel Metropolitan Museum di New York nella sezione the Cloisters è databile al 1427. La scena dominante che si svolge all’interno di una stanza, è la classica annunciazione.
Ma ciò che più colpisce non è la genuflessione dell’Angelo bellissimo di fronte alla Vergine, né l’attenzione con cui Maria si nutre della Parola, che pure sono fondamentali. Bensì una piccola figura di bimbo, che scende dal cielo su un raggio luminoso, correndo alla velocità della luce, passando attraverso una finestra chiusa. La finestra chiusa dal vetro, è figura e rimando al concepimento verginale di Maria S.S.
Missionaria della misericordia del Padre
Non è impresa semplice quella di scegliere una tra le diverse piste e tracce di riflessione che la Liturgia della Parola che abbiamo ascoltato ci propone, e che si ricollegano a diversi aspetti della spiritualità o dell’opera di S. Caterina.
La recente bolla di indizione del Giubileo straordinario, a partire dall’8 dicembre prossimo, che definisce la misericordia come “sintesi” del mistero della fede cristiana, e invita a riproporre tale tema “con nuovo entusiasmo e con una rinnovata azione pastorale” anche nell’ottica della missione della nuova evangelizzazione rende forse opportuno seguire la pista indicataci dal Salmo: “buono e pietoso è il Signore…ti corona di grazia e di misericordia” (Sal 102).