DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

S. Caterina e il Crocifisso

caterinasiena2M’è caro cogliere nella poliedrica personalità di Caterina da Siena la sua missione di Maestra educatrice. Una missione che si è prolungata nei secoli attraverso i suoi scritti. La Chiesa la proclamò “Dottore della Chiesa” insieme a Teresa D’Avila. Lei fu innanzitutto discepola: suo padre non poteva permettersi il lusso di mandare a scuola la sua ventiquattresima figlia, la piccola Caterina. 

Ci pensò Gesù, il Maestro per eccellenza, che le inviò un giorno S. Giovanni Evangelista e S. Tommaso D’Aquino per insegnarle a scrivere; allora aveva 30 anni e chi le aveva fatto da segretario fino allora continuò a scrivere sotto dettatura le sue lettere.

Ma naturalmente quel che più stupisce in Caterina – Maestra è la ricchezza della sua dottrina. I discepoli davano alla giovanissima maestra il titolo di Mamma. Infatti per insegnare qualsiasi dottrina bisogna amare come un padre, come una madre. Tutte le altre qualità dell’educatore non potranno sostituire l’amore. Trasmettere la verità è una forma di paternità e maternità spirituale. L’altra attenzione pedagogica è la sua comprensione, il suo rispetto per la personalità dei suoi discepoli, che pur uniti da fondamentali interessi spirituali presentavano una ricca varietà di caratteri. Per tutti questi, Caterina “personalizzava” il suo insegnamento.

caterinasiena3Non aveva un clichè unico. Caterina orientava i suoi discepoli verso vocazioni diversificate: verso la vita religiosa come verso il matrimonio. La sua sete di verità non fu colmata solo dai colloqui coi padri spirituali, con l’ascolto assiduo della Parola di Dio, che i frati predicatori dispensavano nella grandiosa chiesa domenicana senese. Ma è difficile convincersi che la sua dottrina, la sua sapienza sia stata tutto e solo frutto di questo insegnamento; è più facile credere a Caterina stessa che si dichiara “ammaestrata direttamente dalla Prima e dolce verità”.

Il libro di testo da lei più studiato è il Crocifisso, il quale, come lei spiega, “ha per capoversi le piaghe sanguinanti ed è scritto in modo così chiaro che qualunque illetterato può leggerlo purchè lo voglia”. Ma non posso neppure sommariamente esporre il messaggio di Caterina. Mi limiterò solo ad accennare quello che è il principio – cardine di tutto il suo insegnamento e che ritroviamo ripetuto come un ritornello in molte pagine dei suoi scritti, un principio che coinvolge i due poli della realtà: Dio e l’uomo; Dio e l’io; Dio è il tutto, l’io è il niente.

Dalla conoscenza approfondita di sé e di Dio, anzi di sé in Dio e di Dio in sé, scaturisce per Caterina la soluzione di tutti i problemi. La voce di questa maestra ha così oltrepassato le barriere dello spazio e del tempo, giungendo fino ad oggi.

fr. Emanuele Mezzina, O.P.

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