Giordano di Sassonia: santità e amicizia
Il 13 febbraio 1237 moriva in un naufragio sulle coste della Siria, Giordano di Sassonia, primo successore di S. Domenico. Qui non vogliamo ripercorrere tutta la sua vita ma sottolineare un tratto peculiare della sua personalità e della sua santità: la capacità di vera amicizia.
E questo aspetto non lo apprendiamo da racconti di seconda mano ma dalla penna dello stesso Giordano che in due diverse opere (il Libellus de initio Ordinis Fratrum Praedicatorum, e l’Epistolario) ci manifesta qualche spiraglio di questa realtà dell’amicizia spirituale, che diversi santi hanno coltivato nella loro vita.
Il B. Pio Alberto del Corona O.P. e le conferenze di S. Vincenzo de' Paoli
"Animo eletto e cuore totalmente domenicano". Così il b. Giacinto Cormier descrive il nostro nuovo beato. L'allora Maestro dell'Ordine che lo aveva conosciuto personalmente e ne aveva scritto, appena dopo la morte, una biografia in francese, ora tradotta in italiano, ne descrive la vita religiosa, apostolica ed interiore. Il giovane Del Corona però oltre ad essere appassionato dello studio, amava le sane compagnie e le opere di carità. Infatti appena quattordicenne si iscrisse all'erigenda Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli di Livorno e conobbe anche il B. Federico Ozanam che ne fu istitutore.