La vita virtuosa. Attualità del pensiero di s. Tommaso
Pubblichiamo, qui di seguito all’occasione della festa di san Tommaso, la presentazione del contributo di fr. Daniele Aucone in occasione della V° Giornata Tomista, svoltasi nel Seminario diocesano di Massa il 28 gennaio 2014.
Il termine “virtù” non sembra godere di molta fortuna nel nostro scenario contemporaneo e post-moderno. La critica della morale (e in particolare della morale cristiana) avviata da Nietzsche e proseguita in tempi più recenti da Foucault, fa pensare immediatamente a un tipo di condotta seriale e ripetitiva, incentrata sulla mortificazione di sé e dei propri affetti, incapace di dare spazio alle energie creative ed espansive della vita.
Di qui la proposta di ritorno a forme di etica pre-cristiana (epicurea, stoica) maggiormente incentrate su tecniche e pratiche di soggettivazione, più che sul riferimento a codici normativi rigidi e prefissati.
In realtà, ad un esame più attento, la riflessione teologica tommasiana sull’agire umano, un’etica teologale incentrata sulle Beatitudini come compimento del desiderio di felicità dell’uomo, su una pratica delle virtù intesa come ricerca sempre aperta e mai definitiva di una gestione sapiente degli affetti, e sul ruolo cardine della saggezza (prudentia) intesa come “giudizio morale in situazione” (Ricoœur), si rivela estranea a qualsiasi fissazione in un sistema di regole aprioristico e predeterminato, e in grado di fare spazio alle istanze di creatività, di attenzione alle circostanze storiche e concrete dell’agire, e all’unicità irripetibile di ciascuno, sottolineate dal pensiero contemporaneo e post-moderno, pur offrendo al tempo stesso un percorso solido e affidabile per una maturazione integrale della persona. Essa appare in grado di delineare un’autentica “estetica dell’esistenza cristiana”, cioè il cammino di una vita “buona, bella e beata” nella luce del Vangelo.