Gli auguri natalizi del nostro Priore Provinciale
Il Natale con la messa che si celebra nella notte ci trasmette il messaggio, la buona notizia che dovrebbe riempirci di gioia: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce…” (Is 9,1), ”…è apparsa la grazia di Dio che porta salvezza a tutti gli uomini…” (Tt 2,11) “…vi annuncio una grande gioia… oggi …è nato per voi un salvatore” (Lc 2,10-11).
Il Vangelo di Luca racconta il fatto, cioè la nascita di Gesù e lo racconta con circostanze di tempo e di luogo: ai tempi dell’imperatore Cesare Augusto in una città della Giudea chiamata Betlemme nacque il Figlio di Dio, Gesù Cristo. L’umiltà e la povertà del Figlio di Dio che entra silenziosamente nella nostra storia fa da contrasto al gesto di autorità e di prestigio politico di Augusto che ordina il censimento di tutta la terra. La prima lettura, presa dal libro di Isaia, riporta una profezia di questo evento, che viene presentato come liberazione da un giogo oppressivo.
C'era una volta la novena di Natale
C’era una volta la novena di Natale…
Raccontare di quando in questi giorni
sotto le volte delle nostre chiese, accompagnate dalle note dell’organo,
riecheggiava l’antico responsorio delle profezie:
“Regem venturum Dominum, venite adoremus”.
C’era una volta la novena di Natale…
Quando le liturgie popolari trasmettevano il verso senso delle Ferie privilegiate d’ Avvento:
un tempo più stringente di preghiere e di adorazione perché il Signore sta per venire.
Raccontare di quei stupendi giorni e sere in cui si facevano in chiesa gli ultimi ritocchi al presepe,
con le luci che creavano l’alternanza tra il giorno e la notte, la fontana e il fuoco.