Una visita di carattere e virtù
Lectio divina sul
Vangelo di domenica 20 dicembre
Maria, che in quel momento era già incinta di Gesù, si decide a mettersi in viaggio da Nazareth verso una regione montuosa della Giudea per far visita a sua cugina Elisabetta, anch’ella in attesa di Giovanni il Battista. Il viaggio copriva una distanza notevole, tenuto conto del terreno, degli improvvisi cambiamenti delle condizioni metereologiche , del pericolo di ladri e briganti lungo il tragitto, del bisogno di scorte sufficienti di cibo per affrontare il percorso.
Nonostante i pericoli del viaggio, Maria insieme a Giuseppe, si affretta a raggiungere Elisabetta e si trattiene perfino con lei per un lungo periodo, per aiutarla nelle faccende domestiche. Tuttavia, non è solo la condizione di Elisabetta a motivare Maria a rendersi disponibile, ma sono il suo carattere e la sua virtù che la rendono pronta a mettersi al servizio di sua cugina. La visita di Maria a Elisabetta, si mostra come gesto di carattere e virtù.
Nonostante la sua delicata condizione di donna in attesa, ella non pensa di addurre tale situazione come pretesto o scusa per rifiutare un aiuto a chi è nel bisogno. Anzi, queste caratteristiche di Maria la rendono un modello di disponibilità e affidabilità in una società così frenetica e avvezza al cambiamento, come la nostra.
Il tempo di Avvento ci invita a imitare il carattere e la virtù di Maria che appaiono nella scena della Visitazione. “Maria si alzò e raggiunse in fretta ”. Nell’epoca della realtà virtuale, molti nostri fratelli e sorelle, specialmente quelli che si trovano in ospedali, orfanotrofi, centri di assistenza, strutture di accoglienza per migranti, o centri di riabilitazione per vittime di ingiustizia e violenza, sono in attesa di una nostra presenza fisica. La nostra prontezza a fare loro visita può alleviare le loro condizioni di sofferenza. “Il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo”. Esultiamo di gioia quando condividiamo il messaggio del Verbo-fatto-carne con le nostre famiglie e i nostri amici. La gioia di perdonare i nostri nemici, di rispettare i diritti delle persone, di apprezzare la sacralità della vita umana. “E benedetto il frutto del tuo grembo”. Siamo benedetti nel rendere un genuino servizio alla verità e nell’ uscire dal “grembo” del pregiudizio, della divisione e della discriminazione.
O Padre Onnipotente, donami di imitare il carattere e la virtù di Maria nella Visitazione. Voglio essere una benedizione per chi mi sta intorno, un aiuto per coloro che sono in difficoltà, un sollievo per chi è nel dolore, sotto la guida del Santo Spirito. Amen.
Il mio dono natalizio è il rendermi fisicamente presente a coloro che sono nel bisogno.
fr. Gaspar Sigaya, O.P.
Leggi l'originale inglese: http://www.op.org/en/lectio/2015-12-20