DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

La misericordia della gioia e la gioia della misericordia

Lectio Divina sul Vangelo

di Domenica 13 dicembre

Studio:
Nel terzo capitolo del Vangelo di Luca, Giovanni Battista appare come “la voce di uno che grida nel deserto” (3,4). In concreto ciò che ci presenta è “la via del Signore” (3,4) non solo nella sua predicazione, ma anche nella storia della salvezza, che è il sentiero che unisce direttamente l’Antico al Nuovo Testamento.

Il terzo capitolo inizia con l’ambientazione storica della predicazione di Giovanni: “nell'anno decimo quinto del regno di Cesare Tiberio (3,1), all’interno del territorio di Ponzio Pilato e del Tetrarca Erode. Il capitolo termina con la genealogia lucana, che parte da Gesù, rivelato al momento del Battesimo come “il figlio diletto” (3,22) e risale all’ indietro fino ad Adamo, “figlio di Dio”(3,38).

La via diritta che prepara Giovanni il Battista è quella che unisce tutto il popolo di Dio, fin dall’inizio stesso del tempo. Giovanni annuncia un “battesimo di penitenza per il perdono dei peccati” (3,3).

E' in questo contesto che egli grida: “Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente? Fate frutti di degna conversione” (3, 7-8). Questo è il punto di partenza del Vangelo di oggi. Le folle chiedono a Giovanni che cosa debbano fare. Giovanni offre loro un orientamento concreto.

Quelli che possiedono molti beni, ne distribuiscano via la metà, gli esattori delle imposte smettano di rubare ed imporre tasse oltre il limite fissato, e i soldati, smettano di opprimere violentemente il popolo. Egli ricorda a tutti la potenza di colui che verrà dopo di lui, che è più forte di lui, e che battezzerà con lo Spirito Santo e il fuoco. Prenderà ciò che gli appartiene ed il resto sarà bruciato come “pula”. Eppure, dicendo tutto questo, Giovanni “annunciava al popolo la buona novella”.

james sullivan   fr. James Sullivan, O.P.Meditazione:
Oggi è la domenica “Gaudete” e la prima domenica dell'anno giubilare della Misericordia, ed è un dono speciale della Provvidenza essere guidati da parole evangeliche nella nostra riflessione. Nella lettera con cui concede l’indulgenza durante l’anno giubilare, papa Francesco scrive: “È mio desiderio, infatti, che il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace.

Tutti coloro che quel giorno ascoltavano la predicazione di Giovanni Battista, così come riporta il terzo capitolo del Vangelo di San Luca, volevano sapere ciò che sarebbe successo dopo. Non nel senso di ciò che avrebbe fatto Giovanni in seguito, né di ciò che avrebbe fatto Dio, ma quello che essi stessi avrebbero fatto. “Che cosa dobbiamo fare ?”. È un efficace promemoria che ciò che fa seguito alla parola che ascoltiamo e all'esperienza che facciamo della “vicinanza del Padre”, è ciò che da parte nostra dobbiamo come risposta.

Questa risposta non potrà mai limitarsi a semplici parole come “rendiamo grazie a Dio”, o “Lode a te, o Signore”, ma dovrà consistere di azioni concrete: donare i beni superflui ai poveri, smettere di rubare, iniziare ad essere affabili. Quelli che ascoltarono Giovanni Battista quel giorno, non dissero: “Che cosa dobbiamo dire?”, ma gli chiesero piuttosto: “Che cosa dobbiamo fare?” La conversione continua che sperimentiamo, si manifesta nelle nostre azioni, nell’estendere agli altri la misericordia che abbiamo sperimentato noi stessi.

Orazione:
O Padre ricco di misericordia, in questi giorni iniziali dell'Anno Giubilare della Misericordia e del nostro Giubileo dell'Ordine per il suo ottavo centenario, ti chiediamo che la gioia del Vangelo riempia le nostre vite e che possiamo corrispondere alla tua grazia ogni giorno della nostra vita.

Donaci di essere misericordiosi gli uni con gli altri e con coloro che siamo chiamati a servire.

Rendici gioiosi nella predicazione del Vangelo, così che tutto il mondo conosca l'immenso dono che ci hai fatto nel tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Amen

Contemplazione:
La gioia non è solo il frutto della misericordia ricevuta ma anche di quella donata all’altro.

San Domenico era conosciuto sia come uomo di misericordia che di gioia.

fr. James Sullivan, O.P.
Leggi l'originale inglese: clicca qui

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