La biblioteca Casanatense
Nel 1884 si concluse negativamente la causa giudiziaria intentata dai Domenicani contro il novello Regno d’Italia, che già nel 1873 aveva affiancato al prefetto domenicano e direttore della biblioteca Casanatense un funzionario governativo, in seguito all’applicazione anche a Roma della legge sulle corporazioni religiose nel 1873.
Questo evento segnò la fine di un’eccellenza domenicana, che dal 1701, anno della sua apertura al pubblico, servì quale fonte principale dei testi necessari allo svolgimento delle attività degli organismi censori romani, la Congregazione dell’Indice e la Congregazione del Sant’Uffizio. Se fu il cardinale Casanate a fondare la biblioteca e, con le cospicue rendite da lui legate, ad assicurarne il funzionamento e lo sviluppo, l’ispiratore di questo lungimirante progetto fu il Maestro Generale dell’Ordine dei Predicatori Antonio Cloche, come ricorda anche l’elogio funebre inciso sulla lapide a lui dedicata alla Minerva nel 1723.
In onore di S. Alberto Magno
1. Ogni giorno i mass media catapultano nelle nostre menti quantità incredibili di informazioni scientifiche. Il bosone di Higgs, le onde gravitazionali, nozioni spicciole di biologia, i differenti sistemi immunologici dei vaccini, informazioni mediche, sono solo una scrematura di superficie. Nelle librerie non manca ormai uno scaffale dedicato alle differenti scienze, con volumi didattici e specialistici. Si percepisce inoltre un clima generalizzato avido di risposte ai grandi perché dell'universo e della vita, che intriga "sia grandi che piccini". Se questo è il freddo dato riscontrabile, ciò che sorprende è ciò che è in sospensione sotto la superficie. Intendo il non accontentarsi più di un ossequio deferente alla scienza, ma l'aver iniziato ad interrogare in profondità alcune discipline scientifiche tipo la cosmologia, la biologia, l'astronomia, le cui risposte hanno la caratteristica di trascendere le scienze stesse richiedendo un ulteriore approfondimento biblico e teologico.