La vocazione alla speranza
Il Nostro Signore Gesù Cristo fa ciascuno di noi una domanda personale, che scopriamo quando ci rendiamo conto che abbiamo la capacità —e la libertà— di fare qualcosa con la nostra vita. La domanda è, semplicemente, che cosa vuoi? Che cosa vuoi fare della tua vita? Che cosa desideri? Che cosa ti piace? Cerca i desideri del tuo cuore. Cerca la verità. La passione che ci vuole per amare ciò che è buono e lottare per esso si trova nella virtù teologale della speranza. La speranza è una virtù che indica la forza non una debolezza. Nel nostro mondo dove la conformità e la sicurezza sono incoraggiate, stranamente è la religione cattolica che ci incoraggia alla libertà, a desiderare, da appassionato, di essere forte. La speranza ricorda l'essenza della vocazione cristiana.
Chiamati ad essere sale e luce
Gesù chiede ai suoi discepoli le stesse cose che ha vissuto lui stesso nella sua esistenza volendo che la sua missione di salvezza si attui in ogni tempo. Ci dice che come lui siamo chiamati ad essere luce del mondo: “ Io sono la luce del mondo chi segue avrà la luce della vita” e ci ricorda la vocazione di essere anche il sale della terra.
Due immagini per farci comprendere come quello che lui ha compiuto con la sua predicazione e con la sua presenza non può fermarsi ma deve continuare attraverso i suoi discepoli chiamati e fatti partecipi di tutta l'esperienza della sua vita, dall’inizio del suo ministero alla sua passione, morte e risurrezione. “Voi siete il sale della terra…”. Queste parole ci dicono che come il sale è sapore che richiama il sapere e la sapienza.