Cosa avevano in comune i discepoli di Gesù?
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Questo passaggio della prima lettura della seconda domenica di Pasqua tratto dagli atti degli apostoli è sempre stato usato per individuare le caratteristiche principali della Chiesa nascente, tenendola poi come esempio di vita cristiana, ripresa in modo particolare e più radicale dalla vita religiosa.
Riflessione sul tempo pasquale
Siamo nel tempo pasquale. Pasqua è un termine che in origine ha due significati. Vuol dire “passaggio” o movimento e “colpo”. Il mistero pasquale è l’esperienza della vita di ogni giorno. Constatiamo che vivere è cambiare e la teoria dell’evoluzione suggerisce che sopravvivono solo quelle specie che si adattano al loro ambiente e così facendo migliorano la qualità della specie. Ciò avviene anche in noi. Tutti sanno che dopo tanti anni c’è un ricambio completo in tutto il nostro corpo, altrimenti moriremmo. La stessa cosa si riscontra nella natura. Non a caso la Pasqua coincide con la primavera. Personalmente mi colpisce la metamorfosi di una farfalla. Miracolo della natura!