L’ardore eucaristico di s. Caterina
Omelia 28 aprile 2020, III giorno del Triduo di S. Caterina da Siena
Cari fratelli e sorelle,
siamo entrati nei primi vespri della nostra amata Santa Caterina. Provando ad immaginarla che cammini sulla via del Papa mi vengono in mente le parole Davide Rondoni il quale, a partire dal romanzo di Louis De Wohl sulla vita di Caterina, così descrive la nostra santa senese: “La piccola donna, scricciolo e guerriera, sta all’incrocio del tempo che va dal ritiro avignonese del Papa [...] fino all’alba livida in cui si intravede in lontananza arrivare la grande lacerazione della Riforma Protestante.” (D. Rondoni, Tempi, 2015).
S. Caterina da Siena, dottore ecclesiale
La presenza della tomba di Santa Caterina da Siena nella nostra basilica è davvero un privilegio per noi frati del convento Santa Maria sopra Minerva, soprattutto in questo periodo di quarantena, in cui solo noi abbiamo accesso al transetto della basilica in restauro. Questa quotidiana prossimità si fa sentire e diventa una vera e propria amicizia spirituale con la nostra sorella, che manifesta l’unicità della vera Chiesa, in parte qui sulla terra ancora peregrinante, in comunione con la parte trionfante nel cielo. La santa senese veglia su di noi, intercede senza mai smettere, ne siamo certi, per il nostro vero bene e per il bene della Santa Chiesa, che lei ama tanto!