Il santo digiuno secondo S. Tommaso d'Aquino
Probabilmente ce l’hai pure tu: l’amico che si nega ogni giorno il piatto di pasta, il grasso, l’olio, il fritto, il sale, il dolce e una marea di altri cibi deliziosi, tutto per perdere qualche chilo. Ogni tanto sentiamo di qualche nuova dieta, che promette di farti perdere quel pancione con il massimo risultato e il minimo sforzo. Evidentemente, questa attenzione alla nostra salute fisica è una cosa lodevole: il corpo è un dono da Dio, esso va trattato e conservato bene.
Ma, è strano che proprio in questo tempo di diete così diffuse, poche persone parlano di fare una dieta per uno scopo molto più alto, per motivi spirituali: il santo digiuno.
Dalla quaestio “de fide” alla praxis fidei ecclesiale
Il contributo chenuano alla “teologia del popolo”
«Dal punto di vista formale il pensiero ecclesiale è attiguo al pensiero delle masse popolari»1. Questa breve e densa annotazione di Florenskij circa il carattere intrinsecamente popolare del pensiero cristiano, può offrire una interessante chiave di lettura per comprendere il rinnovato interesse intorno alla nozione di “popolo” anche nel mondo cattolico, non solo da un punto di vista filosofico e politico (nella sua distinzione ad esempio da altre categorie correlate, come quella di élite, di moltitudine, di populismo, ecc.), ma anche da quello più strettamente teologico.