Tra i rituali di morte del mondo, l'invito pasquale a non avere paura
La suggestiva veglia pasquale, che segna il passaggio dalla quaresima alla Pasqua, così carica di simboli e ricca di parole, appare come un risveglio, una rinascita: dalle tenebre alla luce, dal silenzio alla parola, dalla morte alla vita. La luce che si propaga gradualmente nel buio e il canto che rompe il silenzio della notte sono un invito alla gioia e alla speranza: “Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore: la luce del re eterno ha vinto le tenebre del mondo”.
Dalla maledizione alla Redenzione
Il Venerdì Santo è la giornata della meditazione sulla Passione, Croce e morte di Gesù Cristo, Salvatore del mondo. La Chiesa intera è chiamata ad inginocchiarsi davanti al Redentore, che muore sulla Croce, versando fino all'ultima goccia del sangue per noi. In questa giornata si svolge solo l'adorazione della Croce. Nella narrazione del Passio, possiamo contemplare “l'uomo dei dolori che ben conosce il patire” (Is 53,3).