Pubblichiamo con gioia il testo del discorso finale pronunciato da fr. Graziano al termine della solenne celebrazione eucaristica del 23 giugno 2024 a Firenze, nella Basilica di Santa Maria Novella
Carissimi, mi avete fatto dono di un album fotografico. È stato il riaffiorare di ricordi, emozioni, nostalgia di tante persone care che mi hanno circondato di tanto sincero affetto. Sono passati tanti anni… ma il tempo sembra fermarsi, come non fosse mai trascorso! In realtà, com'è ovvio, quante esperienze, quanti incontri, quanti momenti gioiosi e anche drammatici hanno riempito questi anni di grazia! Quale può essere il sentimento prevalente di fronte a queste immagini e a questi ricordi?
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù, il Signore nel Vangelo che abbiamo appena ascoltato pone due domande: <<La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?>> e <<Ma voi chi dite che io sia?>>. Il Signore sembra fare una distinzione. E la distinzione è tra coloro che vengono direttamente istruiti da Lui (i suoi discepoli) e un mondo che come abbiamo sentito dalle parole del Vangelo erra riguardo alla vera identità di Gesù. Un mondo che va evangelizzato. E la mente a questo punto non può ricordare proprio il mandato che negli Atti degli apostoli Cristo stesso darà ai suoi discepoli:<<«Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (At.1,8). E così è stato.
Per tanto tempo, questa domanda ha riecheggiato negli incontri del nostro gruppo di Gioventù domenicana, spesso accompagnata dai racconti felici di Padre Rinaldo sui suoi studi bolognesi. Finalmente la nostra trepidazione — come quella di bimbi impazienti di andare in un luogo caro — è maturata in gioia nei due giorni trascorsi a Bologna. Per motivi di lavoro, non tutti hanno potuto partecipare: c’erano Padre Rinaldo e Sabina, che da anni si prendono cura e accompagnano con premura il nostro gruppo, Lucrezia, Cristiana, Claudia, Fabrizio e io. Per alcuni è stato un desiderato ritorno, per altri, come me, una entusiasta scoperta, resa ancora più preziosa dalla presenza di Emanuela, Fabio e Greta (più un piccolo bebè nella pancia), che hanno condiviso con noi il cammino a Roma e che al momento si trovano in Emilia.