Come accogliere la testimonianza e l'invito di Giovanni il Battista
Prima di lasciare il posto all'evangelista Matteo, che ci accompagnerà nel corso di quest’anno, nella seconda domenica del tempo Ordinario la liturgia ci propone ancora la figura di Giovanni Battista non più nel ruolo di profeta che invitava a preparare la via al messia – come nel tempo di Avvento - ma come primo testimone, prima persona capace di contemplare in un uomo inviato da Dio la presenza dello Spirito Santo e di confessarlo come "Figlio di Dio". Veramente il suo è uno sguardo semplice e profondo allo stesso tempo sulla realtà di Cristo. Come vero amico dello sposo, ci invita a rinnovare quella scelta che ci rende discepoli: seguire Gesù.
Ecco il Figlio amato, l'eletto sul quale Dio ha posto il suo Spirito
Oggi la Chiesa celebra la bella e grande festa del Battesimo del Signore Gesù. È una festa, questa, che non sempre viene apprezzata come si dovrebbe, forse perché in fin dei conti non la si comprende del tutto. Ciò è normale: capire Dio, comprenderlo in pienezza è fondamentalmente impossibile all’intelletto umano. Persino quando – Dio piacendo – saremo davanti a Lui, nel santo Paradiso, non lo comprenderemo fino in fondo ma ciò che vedremo, ovvero la Santissima Trinità nella sua bellezza e gloria lucente, basterà a riempire di letizia, pace e amore la nostra anima, la nostra mente, il nostro cuore.
Maria festeggia la sua maternità divina
Il giorno di Natale non si conclude il 25 dicembre, ma è una festa che dura ben otto giorni, il cosiddetto Ottavario di Natale, arriva fino al 1° gennaio in cui si celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio.
Questo dogma, che è una verità di fede, fu proclamato nel Concilio di Efeso dell’anno 431, dove venne affermata la natura umana e divina dell’unica persona del Verbo in Gesù Cristo e quindi venne affermata anche la maternità divina di Maria.