SABATO 3 GENNAIO
Oggi l’evangelista Giovanni ci presenta la testimonianza che il Battista dà di Gesù al mondo. Inizia dicendo: “Ecco l’agnello di Dio…”. Non è più il popolo di Dio che, famiglia per famiglia, offre a Dio l’agnello come memoriale della liberazione dalla schiavitù egiziana. Ma Dio stesso dona al suo popolo l’agnello che unicamente può liberare l’umanità dal peccato, causa primordiale di schiavitù.
“…che toglie il peccato del mondo”. Qual è il peccato del mondo, dell’uomo? Certamente è la disobbedienza ai suoi comandamenti, il rifiuto del suo dono di comunione con la creatura che porta in sé la sua immagine. In una parola, una radicale mancanza di fiducia in Dio che ha condotto l’umanità a fare a meno di Lui.
“Ho contemplato lo Spirito discendere e rimanere su di lui”. In Gesù, Uomo Nuovo, lo Spirito, l’Amore, la Misericordia del Padre hanno trovato la via diretta per giungere a noi e riconciliarci con Lui e tra noi. È a Colui che in questi giorni ancora contempliamo Bambino, ma già intravediamo all’inizio del suo ministero, che la liturgia orienta la nostra ricerca di vita e felicità, contemplando e vivendo tutto il suo evento: dalla nascita a Betlemme, alla Pentecoste a Gerusalemme. La Sua obbedienza alla volontà di salvezza del Padre ha riparato e guarito la disobbedienza e l’infedeltà nostra. Se siamo consapevoli che tutto questo si è già pienamente realizzato quando, nel battesimo, anche su noi lo Spirito d’Amore è disceso per rimanere sempre con noi, come il Battista saremo suoi testimoni.
Vangelo GV 1,29-34
fr. Andrea Perrotti
Convento S. Domenico in Cagliari