SABATO 20 DICEMBRE
Gerusalemme è assediata. Il re Acaz, agitato per il peggiorare degli eventi, per venire fuori dalla difficoltà in cui si trova, cerca alleanze umane senza tener conto di chi tutto regge e governa. Allora il Signore, tramite il profeta Isaia, lo esorta a confidare in Lui.
«Se non crederete, - ammonisce il Signore – non resterete saldi». Acaz, però, continua a cercare soluzioni umane. A questo punto, per convincerlo, il Signore lo invita a chiedergli un segno. Ma Acaz rifiuta.
L’aspetto curioso è il motivo che adduce per il rifiuto: «non voglio tentare il Signore». È il Signore stesso, tramite il profeta, a chiedergli di chiedere un segno ed Acaz non trova di meglio che spiegare al Signore che chiedere un segno non è gradito al Signore.
Sembra irreale questo “dialogo” tra il Signore ed Acaz e invece è molto più frequente di quanto immaginiamo. Questa situazione, infatti, si ripete nella nostra stessa vita ogni volta che anziché fare la volontà del Signore, manifestataci in molti e diversi modi, noi, in nome del Signore, facciamo tutt’altro. Questo accade perché non è facile ascoltare veramente il Signore, non è facile riconoscere la sua voce nelle molteplici mediazioni che assume. E allora in questo giorno chiediamo al Signore la grazia, sull’esempio e per intercessione di Maria attenta ascoltatrice della Parola di Dio, di poter anche noi ascoltare e seguire la voce divina.
Fr. Maurizio Pantoli
Santa Maria del Rosario in Prati (Roma)
Riferimenti scritturistici: Is 7,10-14 Sal 23 (24), 1-2; 3-4ab; 5-6 Lc 1,26-38