Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».” (Mc 1, 14-15)
Con queste parole nel Vangelo di Marco si apre la vita pubblica di Gesù. Vediamo con quale enfasi l’evangelista insiste sulla parola “Vangelo”.
Secondo gli studi di esegesi Marco è il primo a scrivere un Vangelo. Anzi, dal punto di vista letterario è proprio Marco a inventare il genere letterario “Vangelo”. Ma quale è la fonte di Marco, visto che non appare né tra gli apostoli né tra i personaggi dei Vangeli? Secondo la tradizione abbiamo la testimoninza di Papia di Gerapoli che in un suo scritto del 130 dopo Cristo sostiene che Marco fosse “interprete di Pietro”: avrebbe tradotto con il suo vangelo le parole di Pietro in greco. Pietro stesso sarebbe la fonte del Vangelo di Marco. Il Vangelo di Marco è il racconto della vita di Gesù di Pietro interpretato da Marco. Già gli Atti degli Apostoli (Atti 12,) ci presentano Pietro come amico della famigla di Marco. Appena liberato dalla prigione Luca scrive: “Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera.” (Atti 12, 12)
(fr. Christian Steiner)