DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Rimasi colpito dall'abito di quel Santo "misterioso"

"Misericordias Domini 
in aeternum cantabo"

Mi chiamo fr. Francesco Pio M. Narcisi, sono un ragazzo di 22 anni e da qualche giorno ho emesso la mia professione semplice nell'Ordine dei Predicatori. In molti mi hanno chiesto come mai un ragazzo così giovane ha deciso di farsi frate; chiedono il motivo di una scelta così radicale, che alla gente di oggi risulta così difficile a comprendere. Devo dire che raccontare la propria vocazione è sempre difficile, perchè non si tratta di raccontare semplicemente dei fatti, ma parlare di una relazione, la più importante nella propria vita: quella con Dio. In ogni caso ci proverò...

Io sono siciliano, cresciuto in una famiglia molto unita, da cui ho potuto imparare la bellezza dello stare insieme volendosi bene e dove ho ricevuto il dono più bello: la fede. Sin da bambino ho frequentato, insieme ai miei genitori, zii e cugini, la parrocchia. Però c'era in me qualcosa di diverso rispetto ai miei coetanei. Dicevo sempre di voler diventare sacerdote e il mio gioco preferito era dire messa.

Da bambino, vedendo nella chiesa di san Domenico del mio paese la tela del Santo, rimasi colpito dalla figura di questo santo misterioso, di cui nessuno conosceva nulla, e mi rimase impresso il suo abito; tant'è che qualche anno dopo quando studiai a scuola i domenicani mi ricordai di quell'immagine vista da bambino e da allora inizia ad incuriosirmi per questo santo"misterioso".

Avvenne così che mi innamorai subito di questa figura così umana e innamorata di Dio e degli uomini. Mi colpì enormemente l'episodio di san Domenico con l'oste cataro, e dicevo tra me e me "anche io voglio diventare così, anche io voglio portare il Signore a tutti quelli che sono lontani da Lui". Per di più l'idea di una vita dedita allo studio, alla predicazione e alla vita in convento, mi entusiasmava. Decisi, allora, di parlarne con un sacerdote religioso della mia parrocchia, che abita a Roma, e iniziai un lungo cammino di discernimento, pieno di resistenze da parte mia e grande pazienza da parte del Signore.

francesco narcisifr. Francesco Narcisi, O.P.All'inizio dell'ultimo anno di liceo questo sacerdote mi chiese se volevo andare a Roma per conoscere, finalmente, i domenicani "in carne ed ossa", dal momento che fino ad allora conoscevo solo i Santi domenicani dai libri che leggevo. Con grande timore accettai, e per la prima volta conobbi i frati. Inizialmente mi sembrarono tanti "angeli" nei loro abiti bianchi, ma allo stesso tempo anche austeri con questi mantelli neri. Non stavo più in me dalla gioia. Mi sentivo in paradiso. Presi i contatti e cominciai il mio discernimento col promotore delle vocazioni. Ma la mia paura di fidarmi di Dio, mi portò a sospendere tutto e decisi di iscrivermi all'Università a Roma.

Nonostante facessi di tutto per dimenticare i frati, tutto me li riportava alla mente. Incoraggiato da un amico (che adesso è frate insieme a me) iniziai a frequentare i vari incontri vocazionali ed entrai in pre-noviziato il 1 ottobre del 2015. Dopo un anno in convento sono stato ammesso al noviziato e il 19 settembre dell'anno successivo ho ricevuto l'abito di san Domenico.

L'anno di noviziato è stato molto intenso e quegli "angeli vestiti di bianco" divennero miei fratelli, con tutti i loro pregi e difetti. Stando in noviziato ho capito, grazie ai miei 7 cari "compagni di avventura", cosa significa quella richiesta che ogni frate fa appena entra nell'Ordine: "Che cosa chiedete?" "La misericordia di Dio e la vostra".

Se da bambino volevo farmi domenicano per essere un grande predicatore e convertitore di popoli, oggi ho capito che sono domenicano perchè il Signore ha avuto misericordia di me e vuole convertirmi e donarmi il suo amore e il suo perdono per mezzo dei miei fratelli. Solo così posso diventare un vero predicatore, solo se so di essere un peccatore salvato e accolto, e questa esperienza l'ho fatta proprio con i miei fratelli in convento.

Alla fin dei conti, tutti indistintamente, in un modo o in un altro, siamo chiamati a cantare in eterno la Misericordia del Signore... ed io, per fare ciò, ho scelto la via di san Domenico.

fr. Francesco Pio M. Narcisi, O.P.

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