La passione del Signore e il suo amore per l’umanità
“…perché non perda nessuno di quelli che mi ha dato” (Gv 6,39)
Non ho mai visto in vita mia dei condannati a morte, ma posso immaginarli così tanto angosciati da perdere il contatto con la realtà già prima dell’esecuzione; oppure possono diventare talmente incontenibili da gridare disperatamente il terrore della morte e il bisogno di vita.
Niente di tutto questo in Gesù, che in ogni momento della sua gloriosa Passione, che da oggi, come ogni anno, ripercorriamo, non maledice la propria sorte né cerca un modo per scampare alla morte, a qualsiasi prezzo! Io credo che cerchi, al contrario, una relazione con coloro che ancora non comprendono il senso di quel sacrificio; in primis, forse, con i suoi stessi discepoli.
Quella comunione, quella relazione coi Suoi, infatti, inizia nel momento della sua ultima Pasqua, perché stabilisce la nuova Alleanza; cerca la comunione con tenacia incrollabile, pur sapendo che nello stesso istante dell’offerta, l’uomo lo tradisce: in quella Pasqua, con i Dodici, Gesù è, nello stesso momento, tra quei Dodici, anche con Giuda e Pietro; anche a loro, come agli altri, annuncia il loro tradimento, eppure li lascia fare, continua ad amarli fino alla fine, rimanendo saldo al suo posto, stando cioè «in mezzo a voi come colui che serve». E così, nonostante il turbamento, insegna ancora che la carità ‘serve’, facendo a volte finta di non vedere, superando la tentazione di pensare che il sacrificio sia reso vano dall’ingratitudine e dall’indifferenza.
La pietra di Lazzaro: Vincere la morte nella luce del Risorto
Nel nostro cammino quaresimale siamo giunti alla V settimana e la Liturgia ci pone davanti all’episodio di Lazzaro. Domenica scorsa avevamo incontrato il Cieco un’altro dei segni che Giovanni ci propone per prepararci alla Resurrezione del Signore. Quelli che Giovanni propone sono chiamati Segni e non Miracoli. Segni appunto, ovvero prefigurazioni della glorificazione di Gesù, indicatori che ci costringono a guardare il cammino di Gesù nella sua Verità eterna.
Quel non vedente che incontra Gesù, Luce del Mondo
IV DOMENICA di QUARESIMA Anno A 2023
Nel cammino verso la Pasqua siamo giunti alla IV Domenica di Quaresima: la Domenica del Cieco nato che ci fa intravedere la gioia pasquale. La Chiesa ci fa meditare sulla luce, o meglio, sull’illuminazione, azione compiuta da Gesù affinchè noi veniamo strappati dalle tenebre e pone al centro il tema della illuminazione battesimale. E’ chiamata: “ Domenica Laetare” che significa: “Rallegrati Gerusalemme” (cfr.Is.66,10-11). Si rallegra il giovane Davide perché Dio, che guarda il cuore e sceglie i piccoli, lo unge con il suo olio di letizia e lo Spirito irrompe su di lui (1 lett.).
Ritiro Quaresima 2023 Movimento Giovanile Domenicano
Ritiro Quaresima 2023 Movimento Giovanile Domenicano - Il talento di credere. #giodom
Coscienza, forza, sofferenza: sono questi i termini che hanno ispirato i primi momenti di riflessione durante il ritiro spirituale del Movimento Giovenile domenicano presso il Monastero di S. Maria della Neve e S. Domenico a Pratovecchio. In preparazione della Pasqua, l’incontro fra i giovani, le monache e i frati si è focalizzato sui “nervi scoperti” della sensibilità umana: si sono avvicendate, ineludibili, le domande sull’esistenza del Male, sul significato della malattia e sulla necessità del dolore.