Maria festeggia la sua maternità divina
Il giorno di Natale non si conclude il 25 dicembre, ma è una festa che dura ben otto giorni, il cosiddetto Ottavario di Natale, arriva fino al 1° gennaio in cui si celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio.
Questo dogma, che è una verità di fede, fu proclamato nel Concilio di Efeso dell’anno 431, dove venne affermata la natura umana e divina dell’unica persona del Verbo in Gesù Cristo e quindi venne affermata anche la maternità divina di Maria.
Il 1° gennaio la terra tutta è in festa e possiamo esser certi che anche nel cielo c'è grande festa in questo giorno. Anzi, possiamo esser certiche proprio lassù la festa assume la suam pienezza e il suo massimo splendore.
La meravigliosa Trinità nella sua pericoretica danza, sarà in tripudio attorno a maria e con Maria, colei che per volontà del Padre diede alla luce il divin Figlio concepito per opera dello Spirito Santo. Gli angeli, i Santi e tutti i Martiri si uniranno cantando la sua santità, senza soluzione di continuità; dall'Immacolata concezione alla gloriosa Assunzione in cielo.
Possiamo esser certi anche che la Trinità festeggi se stessa, il capolavoro dei suoi prodigi nella storia dell'umanità: “Ecco la vergine concepirà un figlio...” (Is..)
Applaude il suo trionfo, il trionfo dell'Amore a cui “nulla è impossibile”. Dall'umanità ferita dal peccato, hanno forgiato la creatura nuova, la nuova Eva, che gli è rimasta fedele conservando ogni goccia di Grazia cocessale, conservando la sua fiducia totale nella Sua volontà, comprendendo che in essa stava la sua libertà e la sua piena e vera realizzazione.
E Maria, che in Paradiso è pienamente aderente a Dio, certamente riflette questo duplice movimento trinitario nel giorno della festa.
Festeggia il suo creatore e figlio ed il suo sposo che ha “spiegato la potenza del suo braccio” facenso sì che venissero e vengano esaltati gli umili e colmati di beni i poveri, restituiti alla vista i ciechi, all'udito i sordi e alla libertà i progionieri.
Rende ancora e sempre grazie alla Trinità che ha scelto proprio lei, fra tutte le creature, per realizzare il suo disegno di salvezza. Maria è consapevole del suo privilegio e “Magnifica il Signore” con tutta la sua anima. Maria sa del suo privilegio, ma pone il suo privilegio a servizio di tutti gli uomini intercedendo e operando potente per tutti e per ciascuno. E' alla luce della sua consapevolezza e della sua vicinanza a Dio che Maria sa festeggiare anche se stessacome hanfatto nnel Magnificat “d'ora in poi tutte mle generazioni mi chiameranno Beata”.
Maria festeggia la sua maternità divina, il suo aver ospitato nel suo ventre puro lo Spirito Santo, di aver cresciuto nel suo ventre Gesù e di averlo dato alla luce, Lui, la Luce che illumina ogni uomo, per la salvezza dell'umanità intera.
Anche noi quaggiù, nel giorno della festa, sintonizziamoci con questo duplice movimento trinitario (e mariano).
Cerchiamo nel Magistero millenario della Chiesa, nella sua Liturgia e nella preghiera intima, le ragion per festeggiare Dio e Maria; ed insieme festeggiamo noi stessi, la nostra umanità voluta, creata e amata da Dio. Talmente amata, che Lui stesso l'ha fatta sua nel mistero dell'Incarnazione, talmente amata che per noi uomini ha patito il dolore e la morte.
La liturgia di oggi è tutta concentrata sulla gioia, sulla benedizione, sullo stupore. Fermiamoci davanti alla Sacra famiglia con i pastori a meditare questo mistero al modo di Maria.
Rallegriamoci della nostra condizione battesimale che ci permette di dare profondità, altezza e larghezza ai significati di questo giorno di festa, imitando Maria, mettiamo al servizio dell'umanità intera questo privilegio di cui godiamo.
Sonia Cannas e Stefano Galletta Laici domenicani Cagliari