DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Gioia d’Avvento - gioia divina prenatale

“Rallegratevi sempre nel Signore, velo ripeto: rallegratevi! Il Signore è vicino” (Fil 4,4.5) A due settimane dalla nascita di Cristo la liturgia ci invita con le parole di san Paolo a rallegrarci della vicinanza di Cristo. È la domenica “Gaudete”, che scoppia in allegria per la certezza gioiosa del compimento della venuta del Salvatore.

Ma dove si trova Gesù a due settimane dalla sua nascita? In che senso è “vicino”? Che cosa fa? Come si svolge il suo Avvento personale e storico? Storicamente si trova nel nono mese della sua vita umana. Geograficamente nel seno della Vergine Maria. Grazie alle radiografie attuali delle mamme incinte sappiamo esattamente ciò che fa Dio a due settimane dalla sua nascita. Anzi, sono proprio i primi novi mesi della vita umana di Cristo il periodo storico della sua esistenza del quale sappiamo di più.

Sappiamo con esattezza come passava le giornate, le settimane e i mesi nel seno di Maria. Sappiamo come cresceva di settimana in settimana. Sappiamo quando da minidraghetto si è trasformato in omino e quando si sono formati le sue mani, il suo cuore, le sue gambe, i singoli organi. Perché possiamo essere così certi dei dati storici dei primi mesi di vita del Verbo fatto carne? Perché li ha vissuti esattamente come ognuno di noi e la scienza oggi ci fa vedere in diretta che cosa ci succede e che cosa facciamo i primi novi mesi della nostra vita. Per quanto può suonare strano ma il resoconto più preciso su un tratto essenziale della vita di Cristo ci regala la scienza, la radiografia tridimesionale.

Ogni filmato sui novi mesi dell’essere umano che troviamo in internet ci rivela perciò i primi nove mesi di vita di Gesù Cristo nel seno della Vergine Maria. Possiamo vedere in diretta come Dio si è fatto uomo concretamente dal suo concepimento fino alla sua nascita. Ecco l’avvento specifico del Messia predetto e desiderato dai profeti. Dio si incarna assumendo gradualmente ogni aspetto della nostra condizione umana: atomi, molecole, cellule, tessuti, sistema nervoso, ecc. La gravidanza di Maria è il solenne identificarsi crescente di Dio con ogni dimensione fisica, psichica e spirituale della vita umana, giorno dopo giorno senza fretta.

Ma esiste una immensa differenza tra i nostri novi mesi nel seno delle nostre mamme e i novi mesi di Gesù nel seno di Maria. Noi non eravamo coscienti di quanto ci accadeva. Gesù è supercosciente di quanto gli succede ora dopo ora nell’amato seno di sua madre. Il Verbo conosce profondamente tutto lo sviluppo embrionale dell’essere umano. Nessuno scienziato, nessuno strumento scientifico raggiunge la profondità ed esattezza di conoscenza che il Figlio di Dio ha delle fasi embrionali della vita umana … essendone lui stesso il Creatore insieme al Padre onniamante e lo Spirito Santo onnipresente. È proprio qui nel seno della Vergine che possiamo contemplare ed adorare uno degli aspetti più commoventi e stupefacenti del mistero dell’incarnazione di Dio. Dio nei primi nuovi mesi della sua vita umana con gioia infinita promuove lo sviluppo dei suoi atomi, delle sue cellule, dei suoi tessuti, dei suoi organi e sensi, delle sue membra e del suo aspetto fisico. Qui vediamo al rallentatore come la Trinità ama nel dettaglio la nostra vita umana, giorno dopo giorno si aggiunge la realizzazione di un nuovo aspetto della amatissima vita umana … che diventa vita personale di Dio … per sempre. La gioia immensa del Figlio per il suo corpo crescente è completamente condivisa con la gioia che il Padre e lo Spirito Santo nutrono per le sue membra e i suoi sensi nascenti. La solennità divina e scientifica con la quale si svolge l’incarnazione di uno della Trinità in Maria promessa sposa di Giuseppe è davvero vertiginosa.

Questo suo glorioso inizio di vita umana manifesta in anticipo perché porterà a compimento le profezie di Isaia: “Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto,” (Is 35, 5-6) e del salmo responsoriale della III domenica d’Avvento: “il Signore ridona la vista ai ciechi” (Sal 146,8). Nel seno di Maria Gesù manifesta quanto Dio ama ogni aspetto della nostra vita umana. Perciò non sopporta che un uomo non possa vedere con i suoi occhi, che una donna non abbia il suo udito, che un bambino sia paralizzato. La sua vita pubblica mostra a tutti quanto sta realizzando nei primi mesi della sua vita umana: vi amo nella vostra totalità corporea e nei suoi minimi dettagli. Anche a Giovanni in un momento di crisi, al centro di questa domenica, Gesù risponde allo stesso modo: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me” (Mt 11, 4-6).

La Chiesa è beata non solo perché non si scandalizza della modalità divina di essere uomo e di promuovere ogni uomo ma perché si trova immersa interamente nella gioia onnipresente che la Trinità attualmente prova per ogni momento che il Figlio ha passato nel seno della Vergine, vale a dire nella gioia d’Avvento più profonda e sconvolgente. La Chiesa abita quotidianamente l’amore viscerale che la Trinità nutre per ogni corpo umano. Perciò si rallegra oggi in modo indistruttibile della sorte umana in Cristo e della vita divina deliziosa nel seno di Maria. Nell’Avvento la Chiesa invita ogni persona umana a fidarsi della vita onnipotente, della vicinanza prenatale dell’embrione Gesù nel quale ogni essere umano è salvo.

Fr. Christian-M. Steiner op

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