Famiglia: “La coppia come soggetto ecclesiale”
Si è svolto nel weekend dal 21 al 23 aprile 2023 il ritiro per famiglie organizzato dal Movimento Domenicano delle Famiglie presso il Monastero di S. Maria della Neve e S. Domenico di Pratovecchio (AR). Con la consueta, cordiale ospitalità, le monache domenicane hanno accolto una decina di coppie provenienti da diverse regioni d’Italia, che si sono date appuntamento tra le colline del Casentino per riflettere sul tema: “La coppia come soggetto ecclesiale”.
Dopo una prima presentazione da parte di tutti i partecipanti, il venerdì sera, nella giornata di sabato si è avuto modo di entrare nel tema grazie alle testimonianze di due coppie sarde, Silvia Corona e Filippo Locci (collegati da Cagliari) e Annalisa Obinu e Riccardo Delunas, presenti a Pratovecchio. Tra i vari spunti offerti alla meditazione personale delle coppie, è stato posto l’accento sull’importanza di prendere coscienza di come i coniugi siano stati messi di fronte l’un l’altro da Dio stesso, scelti per essere reciprocamente via di salvezza, e di come la preghiera in famiglia aiuti a vivere questa consapevolezza e a superare le sfide della quotidianità.
Nel pomeriggio, a prendere la parola è stato fr. Robert Leżohupski, frate francescano conventuale polacco che risiede a Roma, dove presta servizio in diversi uffici della Curia Romana. Nella sua relazione, egli ha ricordato il significato e la bellezza del sacramento del matrimonio, dono con cui Dio chiama gli sposi ad amarsi e a donarsi come Cristo ama la Chiesa. Padre Robert ha inoltre rinnovato alle coppie, consacrate dai sacramenti del Battesimo e il Matrimonio, l’invito ad essere partecipi della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo rendendo testimonianza “con la propria vita e, se serve, con le parole” nei diversi luoghi dove vivono, come prospettato dal Concilio Vaticano II, in un’opera di “cristificazione del mondo”.
La domenica i partecipanti si sono ritrovati in chiesa per celebrare la S. Messa, presieduta da P. Christian Steiner OP. Egli nell’omelia ha commentato l’episodio evangelico dell’incontro con il Signore da parte dei due discepoli in cammino verso Emmaus – discepoli che, secondo una suggestiva interpretazione, sarebbero stati proprio una coppia di sposi – e ha sottolineato come Gesù Risorto abiti realmente le nostre famiglie, sia presente in tutti gli ambiti della vita familiare e come gli sposi siano chiamati a partecipare attivamente con la loro vocazione alla vita trinitaria.
Un’ulteriore occasione di preghiera e di confronto è stata la lectio divina guidata da sr. Jacqueline Richard OP, della comunità delle suore del vicino convento di Ganghereto (AR). Alle coppie è stato offerto di meditare sulle figure dei coniugi Aquila e Priscilla, ricordati in diversi libri del Nuovo Testamento (Atti degli Apostoli, epistole paoline), che hanno sperimentato molte delle difficoltà delle famiglie odierne (itineranza, volontaria e non; attività lavorativa) e che, attraverso la collaborazione con san Paolo e l’impegno in diverse comunità cristiane in Grecia e in Asia minore, rappresentano un bellissimo quanto attuale esempio di partecipazione attiva all’annuncio del Vangelo e alla vita della Chiesa.
Le giornate sono trascorse in un clima di grande cordialità e di proficuo scambio reciproco, sia tra le varie famiglie, sia tra queste e le consacrate e i consacrati presenti, nell’armonia delle diverse vocazioni. Particolarmente apprezzata è stata la visita alla sala espositiva del monastero: grazie alla competenza di sr. Paola Gobbo OP è stato possibile non solo ammirare la bellezza del patrimonio storico-artistico posseduto dal monastero, ma, attraverso le opere commissionate realizzate nelle varie epoche per le religiose e attraverso cui esse stesse pregavano, fare esperienza viva della spiritualità domenicana. Non sono mancati, poi, momenti più “leggeri”, come la visita alla pieve e al castello di Romena, o il karaoke organizzato il sabato sera da alcuni partecipanti, momenti che hanno contributo ad accrescere la fraternità e la gioia.
Per tutti noi che abbiamo preso parte al ritiro si è trattato di un’occasione davvero preziosa di cui rendere grazie al Signore, un’occasione da custodire nel cuore e da far fruttificare nella vita quotidiana delle nostre famiglie.
Ugo Taraborrelli