“Chi ha visto me, ha visto il Padre!” (Gv 14,1-12)
Con queste parole Gesù manifesta ai suoi discepoli il suo rapporto con Dio padre di cui si proclama Figlio. Inizia col confortarli perché non siano turbati dagli eventi che stanno per accadere. Discorso che Gesù fa prima della Passione. A noi in questo momento suona come il saluto che egli fa ai suoi discepoli dopo la sua Resurrezione, al momento dell’Ascensione.. Li esorta a non perdere la fede. Né in Dio Padre, né in lui. "Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me".
Infatti, dice Gesù: "Io son venuto a indicarvi la strada per arrivare a Dio. Dio Padre mi ha mandato”. Lo dice tante volte, nel Vangelo di Giovanni. “Io vado a prepararvi un posto” ora dice. Perché dove è lui è giusto e necessario che siamo anche noi suoi discepoli. Indica anche il modo per raggiungere questo posto. Questa nuova condizione di vita. “Voi conoscete la via, e sapete come fare per raggiungerla”. La domanda di Tommaso è occasione per Gesù per esprimere il suo pensiero.
Egli dice che non è una via che si fonda sulla iniziativa umana, che porta lontano da Dio. La via che egli è venuto a proporre è se stesso, è la sua persona, il suo insegnamento, la sua Parola, tutto quello che compie. "Io sono la via, quella vera". Quella degli uomini non era vera perché ha condotto l’uomo lontano dalla sua realizzazione. Egli è la via vera che porta coloro che la percorrono alla pienezza di Vita. "Io sono la Via, la verità e la Vita". Perciò dice ai suoi discepoli e a noi oggi: Nessuno può pensare di giungere al Padre se non passando attraverso l’accoglienza di Lui. Questo ci aggancia a quello che dice S. Pietro nella sua prima lettera in cui parla di una pietra rifiutata dagli uomini, ma preziosa e scelta da Dio, su cui egli ha costruito il suo edificio, un edificio spirituale. Così Pietro conferma le parole di Gesù dette nel Vangelo.
Noi ci troviamo di fronte a questa realtà: questa pietra che è diventata talmente grande, pesante e scomoda, talmente in mezzo alla nostra strada e davanti a noi che se vogliamo procedere dobbiamo prenderla in considerazione, in un modo o nell'altro. Dunque o la si evita girando alla larga senza sapere dove si va a finire, oppure ci si lega ad essa perché è stabile, dà sicurezza e fondamento alla casa, all'edificio. Quindi noi costruendo la vita su questa pietra, diventiamo pietre legate ad essa. E siccome Pietro dice che è pietra viva, le pietre che ad essa si legano anche esse sono vivificate. Quindi anche noi siamo edificati, costruiti in un edificio spirituale perché per mezzo di Gesù abbiamo ricevuto lo Spirito e siamo diventati la sua comunità, la sua Chiesa. Gesù questo lo dice ai suoi discepoli quando afferma: "Nessuno può venire al Padre se non per mezzo di me". È importante e fondamentale perciò per conoscere il Padre, conoscere colui che con Lui ha un rapporto intimo e profondo, che lo conosce bene e che ce ne parla nella verità. “Se avete conosciuto me conoscerete anche il Padre perché siamo una sola cosa” e poi dice anche ai suoi discepoli che fino ad ora lo hanno veduto e lo sconoscono. Qui entra anche la richiesta di Filippo: “Signore mostraci il Padre e ci basta. Non abbiamo più bisogno di altro. Conosciamo te, vediamo il Padre: abbiamo tutto”. E Gesù spiega meglio: “Il Padre non è visibile se non attraverso colui nel quale si è manifestato. Perciò dice: “Da tanto tempo io sono con voi e tu Filippo non mi hai conosciuto, non hai capito che chi vede me vede il Padre?”.
Chi pensa di conoscere pienamente Dio, senza passare attraverso Gesù non conosce veramente il Dio di Gesù. Il Dio vero, quello che egli ci manifesta non possiamo riconoscerlo se non attraverso l'accettazione di quanto Gesù ci insegna, e compie per mezzo della croce; cioè accogliendo il dono che Dio ci fa del suo Figlio in riscatto per noi. È un interrogativo che Gesù di oggi rivolge anche a noi. Ci troviamo di fronte al Signore ogni domenica, forse anche ogni giorno, di fronte alla sua parola. Se il Signore ci domandasse: “Ma Tu hai visto il Padre? Come l'hai visto? Dove l'hai riconosciuto? Sei cosciente che è in Me che io sono la Via Vera che porta alla Vita? Ci mette in crisi e aspetta una risposta da noi. La parola di Dio ci interroga sempre. Oggi Gesù ci domanda questo: “Tu, Mario, Giuseppe, Anna, Lucia... da tanto tempo io sono con te e tu con me, tu hai visto e conosciuto il Padre?” La nostra risposta può consistere dell’impegno a costruire questo edificio spirituale, diventando pietre vive perché partecipi della vita di questa pietra scartata dai costruttori uomini e diventata per coloro che credono fondamento, salvezza, sicurezza. S. Pietro lo dice chiaramente: “Onore dunque a voi che credete”. Questi siamo noi.
Ma per quelli che non credono la pietra scartata è diventato ostacolo avendone fatto motivo di vergogna. È diventata un ostacolo, un impedimento per la costruzione del loro vero edificio. Noi che abbiamo il dono della fede, sentiamoci parte viva di questo edificio spirituale. Abbiamo affondato le radici della nostra vita nella persona di Gesù, che abbiamo accolto e che sentiamo sempre il dovere di seguire. Egli conta su di noi, avendoci affidata la sua parola.
fr. Andrea Perrotti, O.P.