...per mezzo di Lui e in vista di Lui…
Non un semplice sciogli lingua, ma un esatto progetto di come tutto è iniziato e di come tutto finirà.
Nel tentativo di studiare tale versetto, ci si imbatte in diversi brani della Sacra Scrittura contenenti lo stesso mistero. Noi partiremo dalla lettera ai Colossesi, da cui abbiamo tratto il titolo di questo breve articolo senza pretese, per fare un excursus su diversi brani della Sacra Scrittura e concludere col versetto con cui abbiamo iniziato.
Colossesi 1,16 “...poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.”
Direi quasi in sinossi a questo brano possiamo riportare anche due versetti dell’evangelista Giovanni: Giovanni 1,3 “...tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.” Giovanni 1,10 “Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.”
E ancora molto simile è il passo della lettera agli Ebrei: Ebrei 1,2 “...in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo.”
In ultimo, sempre nel nuovo testamento troviamo espressioni appena diverse, ma con identico contenuto: 1Corinzi 8,6 “...per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale tutte le cose e noi esistiamo per lui".
Come immediatamente si nota, l’espressione “per mezzo di Lui” ricorre in tutti i versetti. Utilizzeremo una basilare regola ermeneutica per comprenderne maggiormente il senso: la Scrittura si spiega con la Scrittura, specie quando si parla di Cristo, compimento dell’Antica Alleanza.
In Genesi è scritto: 1,1 ”In principio Dio creò il cielo e la terra.”
Questo versetto ha creato non poche discussione tra i più accreditati esegeti, del mondo cristiano come di quello ebraico, i quali sostengono più possibili traduzioni del termine “principio”, in ebraico Rashit. Tale frase, come si vede bene nel testo ebraico, oltre che ad un senso “cronologico” della creazione, contiene espresse in sè il medesimo significato che abbiamo trovato nei nostri versetti sopracitati: ” per mezzo di Lui.”
Un ulteriore passo avanti necessario per la comprensione di questo “per mezzo di lui”, può essere fatto a partire da Proverbi 8,22, dove ritroviamo questo steso termine “rashit”. In questo versetto di Proverbi, è la Sapienza che parla e dice: 22”Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività..”
Quindi è di nuovo lecito ipotizzare traduzione del tenore di:mi ha creata al principio; mi ha creata come principio.
Ricordiamo che è la Sapienza che parla, la Sapienza è creata. La Sapienza è personificata, è Parola che esprime e si esprime. Interessante notare come qualche versetto più tardi, dal 30 in poi, abbiamo: 30”..allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni istante; 31 dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.”
La tradizione ebraica insegna che il Signore creò il mondo per la Sua gloria, per il suo diletto, per avere un luogo “in basso” dove abitare.
Torniamo ora a quel pronome personale: Lui.
San Tommaso esprime con estrema chiarezza e brevità ciò che bisogna intendere con “Lui”. “Per mezzo di Lui”: dobbiamo vedere in tale pronome un riferimento al Verbo, alla Sapienza, a quell’architetto presente all’atto della creazione, come causa efficiente in quanto, e cito Tommaso: “...Siccome l’azione propria di ogni cosa consegue alla sua natura, non v’è nessuna azione propria di una cosa che non competa alla natura di quella cosa. Ora, le azioni proprie di Dio competono al Figlio.”
Nella seconda parte invece abbiamo: “in vista di Lui”. Qui il pronome personale è sempre riferito al Verbo, alla Sapienza, all’architetto, ma questa volta come causa esemplare della creazione, come modello a cui guardare, come progetto da seguire, come finalità da raggiungere.
Genesi 1,26 dice: “E Dio disse: ”Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza..”
Riprendendo ora i nostri versetti iniziali, possiamo così ragionare: Paolo e Giovanni, autori dei suddetti testi, conoscevano bene le varie sfumature di significato dei termini presenti nell’Antico Testamento, quindi, nell’atto di stesura dei loro brani, tali ricorrenti espressioni sono dei chiari “link” a quei versetti veterotestamentari che per mezzo di Profeti, sotto l’ispirazione divina, tentavano dall’inizio di svelarci principio e futuro dell’intero mondo creato.
Efesini 1,10: ”...il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.”
fr. Domenico G.M. Sprecacenere,O.P.