Chiamati alla comunione con il Padre in Gesù
La vocazione che Dio rivolge agli uomini è vivere in comunione con Sé per mezzo di Gesù Cristo, suo Figlio. È chiamata alla santità quella che abbiamo ricevuto nel Battesimo. Ad essa nel corso della vita cerchiamo di rispondere nell’ascolto e la pratica della Parola di Dio.
Dio che è Santo, cioè “separato, diverso” dal mondo e dal male invita gli uomini ad essere suoi figli, “separati” dal mondo e a vivere la sua Vita. Tutto questo per noi si è realizzato per l’opera di redenzione che Gesù Cristo ha attuato per il mondo intero.
Il primo agente della santificazione è lo Spirito Santo, che irrompe nella nostra vita con il Battesimo e con la fede e i sacramenti la conduce verso la sua pienezza. La sua presenza permanente ci fa “tempio” e “figli di Dio”, perché figli di Dio sono coloro che sono animati, cioè vivificati dallo Spirito di Dio, che è la sorgente della santità dell’uomo. La Pentecoste, infatti, non è una semplice manifestazione dello Spirito di Dio: segna l’inizio della Chiesa, che è la comunità dei Santi in forza del dono dello Spirito Santo. Fin dall’inizio coloro che ne fanno parte per questa comunione di vita “permanente” sono chiamati “i santi”. Sono tutti i battezzati. Rimanere nella sua grazia, cioè nel suo amore, è condizione essenziale e impegno quotidiano per il credente che vuole che tale santità sia sempre in atto. In questo senso si presenta come separazione dalla mentalità del mondo e dal male, realtà contrarie a Dio.
Questo ci fa subito capire che nella mente di Gesù la santità, che lui chiama “perfezione”, che non sta esclusivamente nell’eroismo delle virtù cristiane – come la santità canonizzata ci porta istintivamente a credere – ma nell’essere raggiunti dalla vita di Dio che ci inserisce in un popolo che vive in una comunione il cui motore è lo Spirito di Dio, come forza creatrice e rinnovatrice. La sua accoglienza è la fonte della risposta e della collaborazione dell’uomo. I Santi sono coloro che hanno vissuto nella Chiesa e per essa hanno speso la loro vita e, ripieni dello Spirito di Dio, hanno portato e testimoniato Gesù nella società del loro tempo. La Chiesa ci invita a volgere a loro il nostro sguardo per comprendere che non vi è differenza sostanziale tra la loro santità eroica e il nostro quotidiano impegno di perfezione. In ogni caso essa è dono totalmente gratuito che Dio ci fa della sua Vita mediante il suo Spirito.
Esso è anche il filo invisibile che ci tiene in comunione, non solo tra noi sulla terra, non solo con i Santi in Cielo, ma anche con tutti i nostri cari che hanno vissuto e preceduto nella fede e nella grazia di Dio, chiamati anch’essi alla comunione piena con Dio, cioè alla santità. A loro “la vita non è tolta, ma trasformata”, ci fa pregare la liturgia. È questa comunione di vita con Dio e con tutti i nostri fratelli che dà il senso alla preghiera e alla vita del cristiano che attende di raggiungere la sua Sorgente. Quante volte ci sentiamo augurare: Il Signore sia con te! Ebbene il senso di questo saluto è che ogni giorno possiamo essere ripieni di Dio, del suo Spirito e della misericordia per lasciarci trasformare così in creature nuove. Tutto questo avviene già nel suo popolo, nella sua chiesa: nella gioiosa comunione dei santi.
fr. Andrea Perrotti, O.P.