DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Domenicani anonimi: giovani "domenicani" e "domenicane" in ritiro

“Inviati a predicare il Vangelo”… questo il filo conduttore dell’ultimo ritiro per ragazzi e ragazze nel nostro monastero di Pratovecchio (Arezzo). Come è nostra consuetudine abbiamo raggiunto il Casentino nel pomeriggio del venerdì. Una buona parte dei “domenicani anonimi” proveniva da Roma, ma anche da Napoli, dalla Puglia e l’Emilia Romagna (insomma da nord a sud) alcuni ormai veterani di questi ritiri, altri alla prima esperienza.

La prima sera, dopo la cena, ci ha permesso di conoscerci o ri-conoscerci, tra frati (Simone, Maurizio, Gianmatteo), monache (Giovanna e Tiziana), postulanti, ragazzi e ragazze, in discernimento della volontà di Dio nella via del fidanzamento o che si interrogano sulla vita consacrata. La giornata di sabato è il cuore del ritiro e, come sempre, è iniziata di buon mattino per partecipare alla preghiera comunitaria delle nostre sorelle monache seguita dalla S. Messa (nel giorno in cui la chiesa celebrava la festa dell’apostolo Mattia, colui che fu scelto da Dio per sostituire Giuda il traditore).

In mattinata la prima meditazione tenuta da suor Giovanna, sull’importanza di “rimanere” e “stare” alla presenza di Dio ogni giorno per poter essere “inviati” a predicare (testimoniare) il Vangelo. Le meditazioni sono sempre seguite da un tempo di silenzio, in cui ognuno può riflettere personalmente e lasciare che la Parola di Dio lo interpelli nella sua vita concreta.

simone bellomofr. Simone Bellomo, O.P.Il frutto di questa riflessione personale è liberamente messo a disposizione degli altri nel momento di condivisione, in cui ognuno si arricchisce di quello che il Signore ha suggerito all’altro. Lo stesso schema si è ripetuto nel pomeriggio con la seconda meditazione tenuta da fra Gianmatteo sulla figura di S. Domenico predicatore della grazia con la parola e con l’esempio. S. Domenico è stato inviato a predicare il Vangelo in un momento di crisi della Chiesa (ma in quale secolo la Chiesa non ha vissuto delle “crisi”?!), ma lo ha potuto fare perché è “rimasto” costantemente alla presenza di Dio nella contemplazione e ha fatto della sua umanità equilibrata e amabile un ponte per portare Cristo ai fratelli e alle sorelle.

Momento forte e intenso è stato in particolare quello della veglia di Pentecoste la sera di sabato, tra canti, preghiere, silenzio, abbiamo invocato lo Spirito Santo sulle nostre vite e sulla vita della Chiesa intera.

La domenica mattina dopo la Messa, nella solennità di Pentecoste, e un ultimo incontro di condivisione è già tempo di salutarci, non prima però di darci appuntamento alla missione della Famiglia domenicana a Pratovecchio (29 agosto – 4 settembre), in occasione del giubileo domenicano, e al prossimo ritiro dei “domenicani anonimi” (30 ottobre – 1 novembre).

fr. Simone Tommaso M. Bellomo OP

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