Porte del cielo...
Passare attraverso una porta senza forzarla, fisicamente o moralmente significa essere familiari col luogo dove si entra o da dove si esce.
Un ladro che attraversa una porta, sia essa aperta o chiusa, forza una realtà che non è sua! Non è di casa! L’attraversare una porta, è quel cammino naturale, quella via comoda, accogliente, che ci permette di entrare nella nostra casa. E’ come quando si rientra da un lungo viaggio, e vedere la porta di casa è sentirsi già a casa. E aprire la porta è immergersi in profumi, luci, luoghi che ci sono familiari, dolci!
Pensando a Maria, al Vangelo dell’Annunciazione, alla solennità dell’Immacolata, mi viene in mente la litania a lei dedicata: Maria, “porta del Cielo”.
E’ la porta del cielo grazie al suo si a Dio nell’annunciazione. Dio entra familiarmente nell’umanità, senza forzare l’umanità, attraverso la docilità del si di Maria. Il cielo, l’eternità di Dio, entra nella nostra umanità. La porta di questa umanità è una donna che concepisce un bambino, il figlio di Dio, rimanendo immacolata, pura, bella! Maria, come porta del cielo, è porta non solo al momento dell’Annunciazione, ma lo rimane per sempre: prima fra tutti i santi per la sua grazia speciale di essere la mamma di Dio, continua ad aiutarci, tramite lei ad arrivare a Cristo!
E’ porta del cielo perché Dio entra nell’umanità, ma è anche porta del cielo perché tramite lei possiamo arrivare a suo Figlio Gesù! Ecco perché dobbiamo pregarla… Dio entra nell’umanità tramite lei, e noi tramite lei arriviamo a Dio, Lei ci porta Dio e ci porta a Dio: Maria è porta del cielo!
Nell’anno giubilare, quello che inizia proprio con la solennità dell’Immacolata, abbiamo la possibilità di attraversare le porte sante. Come Maria, in un certo senso, anch’esse ci portano a Dio e in particolare nell’anno giubilare della Misericordia ci fanno riscoprire Dio come Padre che perdona e ci insegna il perdono: perdono da dare e da ricevere! Dio, attraverso la porta santa ci fa entrare nella casa delle sue braccia, della sua tenerezza, del suo attenderci come un padre attende suo figlio.
Le porte di Dio però non ci rinchiudono in una bolla di gioia spirituale. Attraversiamo la porta santa per entrare nel suo abbraccio, ma anche per uscirne rinvigoriti, per essere testimoni di tenerezza, per avere braccia tenere anche noi! Le porte sante ci fanno entrare in Lui e con Lui per uscire poi verso gli altri attraverso la porta dell’amore, della disponibilità, della generosità, della carità! Questa è la vocazione del nostro Battesimo: ritornare continuamente a Dio per andare verso gli altri con più vigore.
Dio ci aiuta in questo cammino tramite i sacramenti di cui il Battesimo ne è la porta.
La Cresima ci conferma come adulti nella fede ricevuta nel Battesimo; l’eucaristia nutre e cura il cammino di fede battesimale; il matrimonio o l’ordinazione sono il colore che prende il battesimo, la forma! Dio nel Battesimo ci dice: sii santo. Nel matrimonio ci dice sii santo con lui, con lei, oppure nel sacerdozio ci dice : sii santo attraverso il servizio di Dio nei tuoi fratelli e sorelle; nel sacramento dell’unzione dei malati il battezzato può trasformare la propria sofferenza fisica in offerta a Dio per gli altri e per se stesso, e può chiedere a Dio come figlio, anche la guarigione! Nel sacramento della confessione Dio promette di accogliere sempre chi ha il cuore sinceramente pentito e desideroso di ritornare a lui.
Come Maria che è porta del Cielo, il cielo viene a noi tramite lei e noi tramite lei arriviamo a Dio, grazie al nostro Battesimo che ci apre la porta della Grazia di Dio, in questo anno Giubilare di porte fatte di Misericordia, osiamo chiedere a Dio il coraggio di essere noi stessi porta che parla di Dio, che introduce a Dio, che abbraccia come Dio, che consola come Dio, che incoraggia come Dio, magari anche che soffre come ha sofferto Dio. Saremmo allora battezzati giubilari, che come Maria si lasciano abitare da Dio e portano Dio al mondo.
fr. Gian Matteo Serra, O.P.