I lineamenti del Volto di Cristo
In questi ultimi mesi, un flusso continuo e crescente di profughi interpella la nostra coscienza con un dilemma: accoglierli ed aiutarli, o fermarli per evitare di farne venire ancora di più e destabilizzare la già precaria situazione in cui viviamo? Nulla è semplice, e questa emergenza, le sue cause e le sue implicazioni per la nostra vita sono molto complesse. Lungi dal poterne delineare anche solo un quadro frammentario, in queste poche righe rifletto ad alta voce, per cercare la mia risposta alla domanda: cosa pensare di tutto ciò?
La vita con Dio mi ha fatto scoprire che l’Onnipotente sa trarre il bene da ogni situazione, anche la più difficile e dolorosa. L’esperienza dell’azione della divina Provvidenza nella mia vita e nella vita degli altri è tale che non posso dubitare che questa emergenza porti con sé un bene più grande delle tragedie e delle difficoltà che comporta, e che questo bene non sia solo un bene individuale, a mio personale beneficio, ma anche per la comunità in quanto tale.
Dalla famiglia, la comunità religiosa, la parrocchia, alla città, la nazione, al continente tutto, la nostra Europa, questa ondata di persone che cercano di sopravvivere ci pone di fronte alla tragica realtà dell’umanità lontana da Dio. La soluzione è l’amore, mi ripeto … e la realtà, con cui sempre, prima o poi, dobbiamo fare i conti, mi spinge ad essere ancora più pragmatico. Il Papa non smette di spronarci in questo senso! E allora riesco ad immaginarmi “sfollato” nel mio convento per lasciare la mia stanza ad una famiglia; immagino il gioioso scompiglio che porterebbe nella nostra comunità; immagino la Città santa, Roma, in preda alla lotta alla corruzione e alla mafia, avere un nuovo salto di qualità, degno della sua santità, e riguadagnare dignità e coesione; immagino la mia amata nazione, l’Italia, che già si distingue per l’enorme sforzo nel salvataggio e la prima accoglienza, riprendere fiducia e ricominciare a crescere e ad essere solidale e giusta, a cominciare dai suoi cittadini; mi immagino l’Europa, il continente con tanta esperienza, ritrovare le sue radici cristiane nella pratica dell’amore, e non solo nelle dichiarazioni solenni. Tutto questo lo immagino partendo dalla realtà del bene che vedo già, in me, nonostante tutto, nella mia comunità ricca di entusiasmo e fedele nella preghiera, nella mia Città, dove tante iniziative come il Calciosociale, per citarne una che conosco, dimostrano come l’amore del Signore e la Sua grazia siano più forti dei mortiferi effluvi del peccato, nella mia nazione, dove, per restare all’attualità in questione, i pescatori siciliani sacrificano i loro guadagni tornando dalla pesca con un carico di uomini, o nel mio continente, dove colonne di macchine partono dall’Austria per prendere in Ungheria i profughi, nonostante il rischio di una denuncia per traffico di vite umane.
Il bene è ovunque e si diffonde attraverso di noi! Ecco le radici cristiane dell’Europa che producono i buoni frutti! Ecco l’amore che trova la soluzione! Ecco il risveglio che ci porterà a vivere più pienamente il Vangelo, che potremo testimoniare e predicare con vitalità a tutti, senza ingenuità, come esortava il cardinale Biffi.
Le autorità europee ci ripetono in questi giorni che nel prossimo decennio l’Europa cambierà volto … ebbene, sta a noi darle i lineamenti del Cristo.
fr. Riccardo Lufrani, O.P.