Incontrare Dio nel mormorio di un vento leggero e nella tempesta
Elia e Pietro sono i due protagonisti di questa domenica. Grazie al nostro battesimo siamo immersi in tutta la vita dell’onnipresente Trinità. La stessa Trinità beata ci immerge nella sua vicinanza a questi due uomini della Prima e della Nuova Alleanza. La Trinità ci rende partecipi della loro vita come Essa stessa vive le loro vite. Perciò Elia e Pietro sono due doni che ci offre il nostro battesimo in questa domenica. Elia e Pietro ci appartengono e noi apparteniamo a loro. Viviamo la loro esperienza non da estranei ma di chi è dalla loro parte, anzi dalla parte di Dio stesso.
Elia si trova in fuga dai suoi nemici, dalla regina Gezabele e dai suoi profeti di Baal. Così si nasconde nella caverna sul monte Oreb. Su questo monte Dio si manifesta a Elia: “Gli fu detto: "Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore". Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: "Che fai qui, Elia?"” (1 Re 19, 11-13). Elia, il profeta del fuoco, fa esperienza della presenza di Dio nel “mormorio di un vento leggero”. Chi si accorge del “mormorio di un vento leggero”? Normalmente nessuno. Così succede all’onnipresenza di Dio. Quasi nessuno se ne accorge. Ecco il profeta in azione: manifesta con la sua esperienza del mormorio il come della presenza di Dio. L’invisibile è ovunque ma con una discrezione sconvolgente: non si sente proprio. Colui che tutto fa esistere, il più che presente, non si può percepire con i nostri sensi.
L’esperienza di Pietro sembra essere quasi una risposta divina a questo problema della sua invisibilità onnipresente. Pietro al contrario di Elia incontra Dio nella tempesta. Ma incontra Dio in una forma infinitamente sorprendente: da uomo che cammina sulle acque agitate. Come reagisce Pietro? Elia quando si è accorto della presenza di Dio “si coprì il volto con il mantello”. Pietro, invece: “Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque”. (Mt 14, 28). È proprio Pietro, come si manifesterà anche in altri passi dei Vangeli: “Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me". Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!".” (Gv 13, 8-9) Oppure: “Pietro disse: "Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!" Rispose Gesù: "Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte".” (Gv 13, 37-38). L’entusiasmo petrino è proverbiale, tanto quanto il suo retrocedere dal proposito ardito.“Ed egli disse: "Vieni!". Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami!". E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?".” (Mt 14, 29-31)
Possiamo notare una grande differenza di comportamento dei nostri due protagonisti della Prima e della Nuova Alleanza di fronte alla manifestazione divina. Elia si copre il volto in segno di venerazione e di adorazione della Presenza infinita e viva di Dio. Pietro invece chiede di partecipare alle caratteristiche della vita di Cristo, come ribadisce anche nell’ultima cena. La partecipazione a tutta la vita di Cristo è il suo grande desiderio, la sua grande passione. Cristo l’accoglie, l’incoraggia e l’accompagna in questa impresa. Ecco la grande distinzione tra la Prima e la Nuova Alleanza: nella Prima Dio si rivela e manifesta la sua partecipazione alla vita del suo popolo guidandolo nella terra promessa e arricchendolo della bellezza delle 10 parole. Nella Nuova Alleanza Dio in persona si fa uomo dischiudendo il suo mistero più intimo, il suo essere tre Persone e perciò la “partecipabilità” alla sua stessa vita onnipresente. Proprio di questa novità Pietro è straordinario testimone e realizzatore zoppicante o annegante.
Sicuramente l’iniziativa, l’ispirazione è di Cristo stesso, del suo Spirito o come dirà tra poco nel Vangelo di Matteo al Capitolo 16: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". (Mt 16, 17-18). Grazie a Pietro e alla sua Chiesa noi siamo dentro nella beata Chiesa di Cristo. Cristo, il Padre, il suo Spirito - grazie al nostro battesimo - ci considerano partecipi della loro vita ricchissima e onnipresente. In ogni tempesta Gesù ci abbraccia da tutte le parti, in ogni difficoltà il Padre è più vicino a me del problema che mi assale. Ogni dubbio che mi tormenta è luce dello Spirito Santo che mi conduce a una comprensione più profonda della mia vita nella viva presenza di chi ne è l’Origine … di fronte alla quale Elia si copre il volto e Pietro si tufa dentro.
Fr. Christian-M. Steiner op