Un percorso di vita umano e cristiano: la testimonianza di fr. Bernardo Sastre-Zamora O.P.
Mi chiamo Fr. Bernardo Sastre Zamora, O.P. Sono nato a Valladolid (Spagna) e ho 27 anni. Mi piace la fisica, la metafisica... e i film della Disney. Gli altri miei hobby possono essere simili a quelli di qualsiasi altro giovane della mia età (ascoltare musica, andare al cinema, stare con gli amici...), solo che, tra l'altro, sono un frate domenicano: proviamo a spiegarlo un po'!
Io e la mia famiglia abbiamo sempre avuto un rapporto con i domenicani nel convento di San Pablo e San Gregorio (Valladolid), ma la Chiesa faceva parte della mia vita come uno scomparto, invece di essere il ripiano centrale... È vero che non l'ho negato, ma non mi sono nemmeno lasciato coinvolgere troppo nella vita della Chiesa e neanche nella sua missione. Tutto questo, però, è cambiato qualche anno fa grazie a una serie di circostanze:
1) Curiosità intellettuale. Mentre mi stavo formando su questioni relative al cristianesimo, alla storia della Chiesa e simili, mi sono reso conto che queste questioni risolvevano molte delle mie domande esistenziali (Dio, l'essere umano, il mondo...), che mi riguardavano anche personalmente.
2) Il mistero della musica. Ho iniziato a suonare il violino da bambino e la musica è sempre stata presente nel mio ambiente: classi, cori, gruppi musicali, ecc. Il clou è stata l'opportunità di suonare il Messia di Händel, con la JOUVA, l'orchestra dell'Università di Valladolid, quando stavo finendo la mia laurea in Fisica. Il Messia ha cominciato a manifestarsi in modo attuale e personale...
3) Il senso della vita. Tra le esperienze che ho avuto finora, c'erano elementi che non si adattavano del tutto, come il problema del male. Inoltre, ho notato che, se mi dedicassi esclusivamente alle scienze fisiche, mi mancherebbe qualcosa di importante.
A seguito di queste riflessioni ed esperienze, ho finito per scoprire l'azione di Dio nella mia vita: fino ad allora avevo creduto in Lui, ma non l'avevo mai sperimentato così chiaramente e da vicino. Insomma, ho incontrato il Signore: l'uomo creato da Dio è entrato nella mia storia come una persona in più. Come il famoso filosofo Manuel García Morente ha descritto in modo così preciso e prezioso, questo incontro con Gesù Cristo: «È caratterizzato dalla totale assenza di sensazioni [...]; è un'intuizione di presenza, priva di qualsiasi condizionamento corporeo (sensazione)» (Storia della conversione).
Allo stesso modo, per me è stata un'esperienza fondante, una chiamata vocazionale, che finirà per tradursi in un nuovo approccio vitale: essere frate domenicano. Poco a poco, poi, mi sono avvicinato all'Ordine dei Predicatori attraverso il contatto diretto con diverse persone (con le quali ho partecipato ad esperienze vocazionali, Pasqua dei giovani…). Nel settembre 2016 sono entrato nel pre-noviziato della nostra Provincia di Hispania, situato nel convento di El Olivar (Madrid), di cui ho un caro ricordo, perché mi ha aiutato a continuare a rafforzare la mia vocazione. L'anno successivo ho fatto il noviziato nel convento di San Tommaso a Siviglia, il cui inizio è stato segnato dall'emozionante presa dell'abito; ricordo con piacere e affetto anche tutta la comunità formativa, che mi ha aiutato molto a continuare ad immergermi nel carisma domenicano.
Attualmente sono studente, mi sto formando per il Baccellierato (1° ciclo) in Teologia. Continuo a discernere questa vocazione mentre cresco nella comunità dei fratelli, accompagnato dai formatori e partecipando a nuovi progetti apostolici, tra cui anche un'associazione universitaria tomistica.
Durante i primi due anni ho studiato nella nostra Facoltà di Teologia di San Vicenzo Ferreri e ho vissuto nel Convento Reale dei Predicatori di Valencia; un'esperienza davvero arricchente, soprattutto considerando la diversità dei paesi di origine dei frati di questa comunità formativa. Continuo il percorso di studi attualmente a Roma, dove mi sono trasferito per completare la mia formazione iniziale: studio nella sezione inglese dell'Angelicum, la nostra Pontificia Università di San Tommaso d'Aquino, e vivo con i frati della Basilica di Santa Maria sopra Minerva, dove, tra gli altri, si trova la tomba di Santa Caterina e del Beato Angelico. Non posso che essere grato per questa grande opportunità, che continua ad aprire i miei occhi sull'universalità dell'Ordine e della Chiesa cattolica.Per quanto riguarda le motivazioni per vivere il Vangelo come frate domenicano, devo dire che sono molto attratto dallo studio, che è una parte essenziale della nostra vita. Il nostro Padre San Domenico ha sempre voluto che i suoi frati avessero una buona formazione, in modo che potessero svolgere la loro missione nel modo più preparato possibile. Questo fascino per la ricerca della verità delle cose ci permette di approfondire la conoscenza del mondo, dell'uomo e di Dio (creazione, creature e Creatore), e di poterci identificare con tutti loro in modo più personale.
Un'altra ragione fondamentale è quella di puntare sull'apostolato, sulla predicazione, svolta in modi diversi (la parola nei discorsi o nei dialoghi, ma anche attraverso l'arte, la vita comunitaria, l'insegnamento universitario, la sacra teologia...). Ultimamente sto esplorando con altri fratelli il campo dei social network, in cui vedo molto futuro. E tutto questo senza smettere di essere immersi in un mondo che, consapevole o meno, ha sete di Dio «come una terra arida e arida senza acqua» (Sal 62,2). Ora che studio teologia, vedo che posso dare un nuovo significato alla mia formazione precedente e metterla al servizio della predicazione domenicana. In particolare, trovo molto interessante il tema del rapporto tra ragione e fede, e di come hanno bisogno l'una dell'altra. Altrimenti si rischia di andare agli estremi: «arroganza scientifica» (razionalismo) o fanatismo religioso (fideismo); tendenze disumanizzanti che, purtroppo, sono all'ordine del giorno.
Vorrei concludere ringraziando Dio per la mia vocazione e tutte le persone che mi hanno accompagnato fino ad ora: parenti, amici, domenicani (frati, suore, laici, giovani e altri membri della Famiglia Domenicana), fratelli in Cristo provenienti da diverse parti della Chiesa, così come professori e colleghi di diversi campi. Quanto a te, lettore, forse hai avuto esperienze simili o hai sentito inquietudini vocazionali analoghi… pensaci! Ne vale la pena.
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fr. Bernardo Sastre Zamora, O.P.
Convento S. Maria sopra Minerva, Roma