S. Domenico e la vita Apostolica femminile
6° giorno della Novena del Nostro Padre S. Domenico
«E se tu guardi la navicella del padre tuo Domenico, diletto mio figliolo, egli l'ordinò con ordine perfetto, volendo che i suoi figli attendessero solo all'onore di me e alla salute delle anime Egli prese l'officio del Verbo unigenito mio Figliuolo» (S. Caterina da Siena, Dialogo, CLVIII).
Senza alcun dubbio possiamo affermare che la misericordia è l'esperienza vitale di tutta l'esistenza di San Domenico; essa lo forma, lo guida, lo modella ad immagine del Cristo che è venuto a portare la salvezza all'umanità lontana dal Padre. Egli si lascia toccare fin nel profondo dalla realtà e dalla verità dell'Amore di Dio che si offre a tutti.
«Incarnare la Parola di Dio è lasciarsi coinvolgere nel dramma profondo dell'umanità; è portare nell'esperienza quotidiana tutto ciò che separa l'uomo dalla vita di Dio; è accettare e accogliere che non c'è alcun luogo o alcuna realtà che non possa essere raggiunta e toccata dall'amore di Dio.
É la stessa Trinità infatti che ha impegnato tutta se stessa donandoci la sua Parola e donando al mondo la salvezza attraverso il Figlio, Verbo di Dio fatto carne». Quando si contempla tale mistero, quando ci si lascia toccare e rinnovare da questa esperienza, si comprende perché San Domenico era così desideroso della salvezza del genere umano (Atti di Bologna 18) e perché, come apostolo incomparabile, predicava la Parola e invitava continuamente i suoi frati ad annunciare il Vangelo (Atti di Tolosa n. 18).
Pertanto, sulla scia di Domenico e Caterina, “radicate nella Chiesa e inserite nel mondo, desideriamo prolungare nell’oggi il loro ardente desiderio di contemplare e annunciare la misericordia del Padre. Nella contemplazione del mistero dell’Incarnazione, viviamo la compassione di Cristo verso l’uomo, soprattutto quando in lui il volto di Dio è sfigurato. Mendicanti della misericordia del Padre, andiamo dove la Parola ci chiama per essere annunciata. Diveniamo così serve della Parola che umanizza ed evangelizza ogni realtà, trasfigurandola”.
Vivere della Parola diventa perciò fare continua esperienza di un Amore che ci rinnova quali figli amati e benedetti dal Padre; è coltivare la propria esistenza quotidiana come lo spazio e il tempo in cui ancora oggi Essa può farsi annuncio di misericordia, piantare la tenda tra una umanità sempre bisognosa di salvezza, mostrare ad ogni uomo il volto di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo: un Dio che incessantemente si fa dono totale per ciascuno di noi.
sr. Amelia Grilli, O.P.