Riflessioni nella pandemia
Il tempo della pandemia Covid-19 ha manifestato varie situazioni di crisi che segnano questo nostro tempo. E’ emersa la gravità di una crisi innanzitutto ecologica in cui siamo immersi: il virus è passato all’umanità da altre specie animali in connessione agli sconvolgimenti causati dall’attività umana negli ecosistemi.
Ad essa connessa vi è una crisi di tipo sociale dovuta a modelli di sviluppo che generano impoverimento, disuguaglianze e iniquità a livello globale. Ma questo tempo ha rivelato anche una crisi che tocca la spiritualità, l’esperienza del credere del pregare, dell’essere chiesa.
Sugli aspetti della vita spirituale e su come vivere un’esperienza di chiesa nel futuro varie sono state le riflessioni che proprio in questo tempo di lockdown sono maturate in diversi ambienti ed hanno trovato pubblicazione. Ne indico alcune che possono costituire occasione di riflessione e approfondimento per pensare ad un futuro della società e della chiesa.
Dalle finestre di casa (ed. Queriniana 2020) è un e-book curato da un gruppo di docenti impegnati in ambiti disciplinari diversi che raccoglie riflessioni su alcune parole chiave di questo tempo caratterizzato dal dolore, dalla morte, dalla sospensione. Il libro si connota come un mosaico di sguardi protesi oltre, dalle finestre delle case in cui le persone e le famiglie sono state confinate. La prospettiva è quella di un’apertura ad un futuro diverso che proprio il passaggio della pandemia può inaugurare se saremo in grado di assumere le tante sofferenze delle vittime e dei poveri e leggere i segni dei tempi. Questo tempo ha interpellato la vita della chiesa in modo particolare. Se da un lato ha manifestato regressioni nel modo di vivere la celebrazione eucaristica limitando talvolta l’attenzione ai ministri e considerando la presenza dell’assemblea quale elemento indifferente, dall’altro la richiesta di restare a casa ha condotto a scorgere possibilità inedite di coltivazione della fede nella dimensione domestica e la responsabilità di ogni credente nel coltivare e testimoniare la fede ricevuta. Il medesimo gruppo che ha curato l’e-book si è fatto promotore di sussidi per la preghiera domestica. La pubblicazione insieme ad altro materiale è reso disponibile gratuitamente sia nel sito della casa editrice Queriniana (https://www.queriniana.it/libro/dalle-finestre-di-casa-3308) sia nel sito https://www.insiemesullastessabarca.it/. Personalmente ho curato una raccolta di riflessioni in continuità con questo lavoro con il titolo Parole di un tempo difficile, raccogliendo riflessioni ed esperienze consultabile a questo link https://alessandrocortesi2012.wordpress.com/2020/05/30/parole-della-pandemia/
A cura di Paolo Scquizzato è il libro dal titolo La goccia che fa traboccare il vaso: La preghiera nella grande prova, (ed. Gabrielli2020).Si tratta di una raccolta di voci che affrontano la questione del volto di Dio e del significato e delle forme preghiera che si sono evidenziate in modo particolare nel tempo della pandemia.
Osservando i modi di pregare nel tempo del coronavirus il curatore, responsabile dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della diocesi di Pinerolo, osserva:
“Siamo stati spettatori di immagini che non fossero state documentate e rilanciate migliaia di volte sui social, parrebbero episodi provenienti da epoche lontane e oscure, proprie di una religione oscura e lontana. (…) Scene di una religione che interroga, che lascia sgomenti. Che idea di Dio ci portiamo dentro; quale Dio si nasconde dietro queste invocazioni, a questi gesti? Dimmi chi è il tuo Dio e ti dirò come preghi”.Nei vari contributi vengono considerate le diverse forme di preghiera corrispondenti a visioni di Dio talvolta ben lontane dalla Bibbia e dal vangelo. Ne deriva l’esigenza generale di un rinnovamento e di una maturazione di un spiritualità capace di entrare in dialogo con le inquietudini delle ricerche dei contemporanei. In uno dei contributi si auspica “una spiritualità che ricomponga la frattura che abbiamo operato tra noi e quello che ci circonda, che risani la rottura del senso di fratellanza/sorellanza con tutti gli altri esseri, con i quali condividiamo la stessa origine «stellare» e una parte consistente del nostro patrimonio genetico. Una spiritualità che ci restituisca il senso dell’interconnessione”.
Non è una parentesi. Una rete di complici per assetati di novità (ed. Effatà 2020), è una raccolta di riflessioni scritte a partire da una sollecitazione rivolta ad amici dal vescovo di Pinerolo Derio Olivero. Egli stesso è stato contagiato dal Covid nel mese di marzo e ricoverato nel reparto di terapia intensiva rimanendo sospeso per giorni tra la vita e la morte. Accompagnato dalle cure di medici e infermieri è guarito mentre molti altri anche accanto a lui morivano. Avendo vissuto in prima persona tale esperienza di prova ha avvertito in modo particolare l’esigenza di riflettere sul tempo della pandemia, in particolare sull’esigenza di rinnovamento per la vita della chiesa che essa pone. Derio Olivero è convinto che non sia stata una parentesi, ma un’esperienza che ha parlato e continua a parlare, con richieste pressanti per un cambiamento della nostra vita sociale. In una recente intervista (Corriere della sera Torino 15 giugno 2020) ha detto: “Anche la nostra fede è andata in crisi, ci siamo resi conto che le parole del cristianesimo erano diventate logore. Di fronte all’imprevedibile e al tragico, come Chiesa, con l’eccezione di papa Francesco, siamo entrati in crisi. Si è pensato di più al rispetto delle norme, soffermandoci troppo poco sulle risposte da dare alle grandi domande antropologiche e spirituali che la pandemia ci ha posto”.
Sono importanti sollecitazioni per ripensare in futuro un’esperienza di credenti e di chiesa in ascolto delle chiamate di Dio che ci raggiungono nella storia, nell’esperienza che in questi mesi abbiamo vissuto, per poter camminare secondo lo Spirito che fa nuove tutte le cose.
fr. Alessandro Cortesi, O.P.
Convento S. Domenico, Fiesole