Il sussurro di Dio
Dal vangelo secondo Mt 14, 22 Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23 Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. 24 La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario.
25 Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26 I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. 27 Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 28 Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 29 Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30 Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31 E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32 Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33 Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Meditando su questo brano e in particolare sulla dolcezza con cui Gesù si rivolge a Pietro mi è venuto subito mente che ne la Tempesta, Shakespeare fa dire questa splendida frase a Calibano: “non dovete aver paura. L'isola è piena di questi sussurri, di dolci suoni, rumori, armonie, che non fanno alcun male, anzi dilettano." Sussurrare è uno dei segni dell’intimità di Dio con noi, una proposta di fiducia nei nostri confronti. Pensiamo un attimo a 1 Re 19,12 quando Elia in una caverna sente tanto frastuono. Ma dopo un po’ ascolta, letteralmente, “una voce sottile”, o appunto un sussurro. Subito dopo esce della caverna, indossa un mantello e ha un incontro con Dio.
Il sussurro è anche il tipico tono di voce degli innamorati, di coloro che nel segreto del cuore condividono tutto di sé stessi all’altro.
Solo loro due, nessun altro. Il sussurrare richiama quindi la segretezza, la specialità e l’intimità dell’incontro con Dio.Pietro allora ne sa molto. Infatti al versetto 29 Gesù chiama Pietro. Cosa sente Pietro? Pietro sente, ma non ascolta seriamente la voce di Gesù, l’uomo Dio, che lo chiama all’incontro. Pietro non ha ascoltato come invece aveva fatto Elia. Per adesso, forse non era ancora pronto. Perché l’apostolo comincia a camminare sulle acque, ma poi subito dubita. “Possibile che stia per incontrare veramente Dio?” questo è plausibilmente il suo pensiero. Il suo dubbio scaturisce anche dalla incredulità della enorme potenza che gli viene offerta: cioè la possibilità di dominare, fino a camminarci sopra, l’elemento dell’acqua. Su questo davvero non può affidarsi, e allora rischia di annegare. Fino a quando di nuovo, con un sussurro, Gesù gli domanda “Perché hai dubitato?”.
Ogni sussurro, dunque, chiama ad un incontro: è incontro che apre all’esperienza divino-umana, permettendo, con la grazia, di superare qualsiasi limite. Pensiamo anche a noi e ai nostri dubbi, pregando su di essi, e pian piano permettendo a Dio di sussurrare e liberare la nostra vita di fede. Rendiamo Dio il sussurro nelle nostre caverne.
Gesù dolce, Gesù amore.
fr. Gabriele G. Scardocci, OP
Convento S. Maria sopra Minerva, Roma