Provincia Romana di Santa Caterina da Siena Domus prædicationis digitale?

La pandemia ha costretto buona parte della popolazione italiana a passare più di due mesi, dal 9 marzo al 17 maggio, in casa. Nello stesso periodo non si poteva celebrare l’Eucaristia con la partecipazione dei fedeli. Il 18 maggio si è conclusa la prima fase di un periodo di grandi sofferenze e rinunce, una vera esperienza pasquale di morte e risurrezione.

Il primo pensiero perciò va alle persone defunte, più di 30000, affinché possano gioire della visione di Dio, a chi è malato attualmente, a chi ha perso i suoi cari, e a chi in modo particolare si dedica in prima linea a difenderci da questo virus che attanaglia quasi tutte le nazioni della terra. Allo stesso momento in molti, di fronte a questa emergenza, hanno voluto e potuto scoprire nuovi modi di vita relazionale umana e cristiana. Si potrebbe dire che la quarantena ha avuto due protagonisti, dopo i defunti, dopo i malati dopo i medici e gli infermieri e dopo a chi ha rischiato la vita per gli altri: la casa e il digitale.

La nostra Provincia romana di Santa Caterina da Siena, istituita prima di tutto per la predicazione, ha sviluppato una grande creatività al riguardo. La Provincia e i suoi singoli conventi, parrocchie, monasteri, fraternite laiche e associazioni hanno elaborato una ricchezza di modalità per poter essere vicina alle persone che si trovano rinchiuse nelle loro case e impossibilitate a partecipare a tutta la vita ecclesiale, Santa Eucaristia in primis. Abbiamo raggiunto migliaia di persone mettendo in pratica la missione evangelica ed apostolica: “Restate in quella casa … e dite loro: «È vicino a voi il Regno di Dio!»” (Lc 10,7.9). Forse per la prima volta comunità intere si sono costituite come soggetti di predicazione, come vere e proprie domus prædicationis, che raggiungono le persone dove abitano: a casa. In questo periodo per molti di noi le parole “il ministero della parola è opera comunitaria e riguarda in primo luogo la comunità intera” (LCO 100) sono diventate esperienza vissuta, anche quotidiana. La consapevolezza di celebrare e di predicare davanti a centinaia di persone, anche quotidianamente, ha favorito la qualità sia della predicazione sia della celebrazione. In diversi conventi si è potuta sperimentare quell’intima unità tra vita comunitaria, studio, cura della vita liturgica e predicazione, vale a dire “la vita propria dell’Ordine” (LCO,Costituzione fondamentale, §4).

Allo stesso momento la vita digitale ha messo in evidenza nuove modalità di vicinanza. “L’abitare in modo unanime nella stessa casa … attinge la sua pienezza oltrepassando i confini del convento, nella comunione con la Provincia e con tutto l’Ordine” (LCO 2). Questa pienezza di comunione si può favorire cliccando “mi piace” sui post dei confratelli, dei conventi, della Provincia e dell’Ordine o condividendoli. Con un click possiamo collaborare alla predicazione di ogni singolo frate e convento, della stessa Provincia e dell’Ordine intero. Quanto più ci coordiniamo a questo livello tanto più può crescere l’efficacia della nostra predicazione e la qualità della nostra comunione.

I mezzi digitali, whatsapp, e-mail, pagine facebook, account instagram, siti internet, ecc. possono favorire un altro aspetto fondante della vita comunitaria oltre i confini del proprio convento: la creazione di relazioni pasquali, vale a dire il tentativo di istaurare una relazione con ogni frate della Provincia, in modo particolare con chi la pensa in modo diverso da me. fr. Christian Steiner, O.P.Le parole profetiche delle nostre costituzioni che ci promettono “la pienezza di comunione oltrepassando i confini del proprio convento” (LCO, 2) potrebbero suscitare il desiderio nuovo di voler costruire relazioni fraterne a partire dalla consapevolezza personale della ricchezza della nostra vita domenicana. Il digitale favorisce questa sequela di Gesù che voleva entrare in comunione con chi gli era persino avverso. Prendere io l’iniziativa per mettermi in contatto con un fratello, non sentito magari da anni o del quale so che non pensa bene di me, mi dona quella percezione tipicamente pasquale di Gesù nel Getsemani, (tradotta in): “chi me lo fa fare?” Ma come e con lui posso scegliere liberamente e faticosamente la via pasquale: immagino prima la mia immersione battesimale nella vicinanza che Gesù ha a ogni fratello e ogni sorella. Da questa vicinanza straordinaria e indistruttibile, nella quale il mio battesimo mi sta immergendo attualmente, posso partecipare all’amore con il quale Gesù vive la vita di questo mio fratello, di questa mia sorella. La prospettiva cambia. Posso iniziare a sperimentare la risurrezione graduale della nostra comunione a piccoli passi e con molta pazienza, assumendomi io l’iniziativa del primo passo senza attendere che l’altro si accorga di me. Le nostre costituzioni domenicane ci promettono la possibilità di poter avere una relazione personale con ogni frate della Provincia chiamando questo tipo di relazione “pienezza di comunione” (LCO 2). Di nuovo, alcuni “mi piace” o “condivido” possono segnalare in modo discreto la volontà di riavvicinarsi. La modalità digitale di collaborazione e di comunicazione potrebbe persino avviare processi di riconciliazione tra persone che da anni si trovano a distanza, “per costituire un esempio di quell’universale riconciliazione in Cristo che predichiamo con la parola” (LCO 2). L’avvicinarsi graduale digitale potrebbe compiersi in una telefonata fino all’incontro reale faccia a faccia quando sarà di nuovo possibile. Nessuna modalità digitale è in grado di sostituire l’incontro reale con l’altro o nella sua voce o in presenza della sua persona … ma lo può preparare, favorire ed approfondire.

Infine a diversi frati la pandemia ha aperto il mondo delle piattaforme come Zoom, jitsi meet, Google meet, ecc. diventando familiari con le videoconferenze. La videoconferenza può avere degli effetti particolarmente personalizzanti. I volti delle persone partecipanti si trovano tutti davanti a me su un unico schermo. Normalmente non è possibile vedere i miei interlocutori tutti insieme e così vicino direttamente davanti a me. Ecco l’effetto visivo sorprendentemente personalizzante. Il secondo aspetto personalizzante è di natura uditiva. In videoconferenza solo uno può parlare e tutti gli atri devono ascoltare. Perciò la qualità dell’ascolto reciproco aumenta. La videoconferenza costringe a questo rispetto dell’altro che favorisce la comprensione reciproca e allo stesso momento dona la visione del “volto del gruppo”. Questo tipo di incontro può lasciare ai partecipanti un senso di pienezza di comunione e allo stesso momento aumentare il desiderio di incontrarsi di persona. A livello di Provincia l’uso delle piattaforme potrebbe aiutare a realizzare per tutti la partecipazione alla “pienezza della comunione che oltrepassa i conventi” offrendo a ogni convento o frate la possibilità di intervenire in assemblee o riunioni anche se non possono essere presenti fisicamente. (Chi scrive vive in Sardegna, lontano dal continente, più vicino all’Africa.) La nostra esperienza digitale, accumulata in questi ultimi due mesi, potrebbe farci prendere coscienza che ogni evento a livello di Provincia può essere partecipabile per tutti grazie al proprio smartphone, grazie al proprio computer nella propria stanza o nella sala comune del convento se mediata da una videoconferenza. Viva la domus praedicationis Provincia Romana di Santa Caterina da Siena ad extra et ad intram!

Quanto descritto qui in relazione alla vita fraterna di una Provincia religiosa può trovare attuazione feconda, liberante e realizzante all’interno di ogni comunità familiare o ecclesiale. Il digitale, se pensato, voluto, progettato e attuato in luce pasquale può favorire comunione, riconciliazione e predicazione a tutti i livelli ecclesiali … se mi riconosco soggetto pasquale interpretante e creativo che ha il diritto e il potere del primo passo verso l’altro.

In conclusione aggiungo un piccolo assaggio della vasta predicazione in rete che la nostra Provincia domenicana e i nostri conventi hanno svolto in questo periodo della pandemia. Mancano le predicazioni dei singoli frati che spero di poter sintetizzare in un altro articolo. Che la vicinanza digitale ci faccia approfondire la prossimità ecclesiale e domenicana.

fr. Christian-M. Steiner, O.P.
Convento S. Domenico, Cagliari

Predicazione provinciale:

Sito: https://www.dominicanes.it

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You tube: https://youtu.be/xEMvyJt5sEo

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Predicazione conventuale:

Santuario Santa Maria del Sasso:

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Santa Maria Sopra Minerva:

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