DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

“2020” un numero pasquale?

Perché festeggiamo a capodanno l’arrivo di un nuovo anno con un numero specifico? Questo anno l’umanità per 24 ore festeggerà l’arrivo dell’anno 2020. La festa durerà 24 ore perché sul globo terrestre il 1° gennaio inizia sulle isole della Micronesia e si conclude 24 ore più tardi sulle isole della Polinesia.

Il numero “2020” ha un’origine particolare. Nell’anno 525 Bonifacio, capo dei notai pontifici, chiese a Dionigi il Piccolo, monaco molto colto e nativo dell’attuale territorio della Romania, di studiare il difficile problema della data della Pasqua.

Solo nel IV° secolo i cristiani hanno celebrato la Pasqua sette volte in date diverse. Dionigi adotta il metodo dei calcoli di Cirillo di Alessandria e si accorge che inserendoli nel calendario gregoriano le date della Pasqua si ripetono ciclicamente ogni 532 anni. Perciò decide di comporre una tabella che contiene le date lungo tutta la durata del ciclo storico.

Per poter attuare questo progetto doveva attribuire a ogni anno un numero. Allora si usava contare gli anni a partire della presunta data della fondazione di Roma. Dionigi, invece, profondamente pervaso dalla consapevolezza della storia della salvezza che culmina nella nascita del Cristo, decide di far partire il suo conteggio per la data delle feste pasquali “ab incarnatione Domini nostri Iesu Christi”. Così stabilisce sulla base dei documenti storici a disposizione che l’anno 1 fosse quello che iniziò la settimana seguente al 25 dicembre dell’anno 753 dalla fondazione di Roma. Di fatto sbagliò di qualche anno il calcolo della nascita di Cristo.

Questo modo di contare il tempo attraverso un calendario liturgico si impose fra gli anglosassoni grazie a Beda il Venerabile nel 731, poi in Francia incorporato nella raccolta Dyonisio-Hadriana che fa da base all’Admonitio generalis di Carlo Magno del 789, valido per tutto l’Impero. In Italia la prima traccia si trova in un diploma di Lotario I (840). I papi solo con Giovanni XIII nel X secolo fanno proprio la nuova misurazione della storia.

Per questi motivi storici il numero “2020” di cui festeggeremo stanotte l’arrivo è pieno di significati esclusivamente cristiani.christian steiner   fr. Christian Steiner, O.P. Letteralmente si tratta dei numeri che regolavano il calendario liturgico al servizio della data di Pasqua. “2020” in questa luce letteralmente storica ha una funzione prettamente liturgica: stabilire la data della Pasqua. Dionigi numerava gli anni con questi numeri per poter sapere in che giorno si potesse celebrare la Pasqua. Ecco il primo significato specifico del numero “2020”: è prettamente pasquale. Il criterio con il quale Dionigi sceglie di numerare gli anni della sua tabella pasquale è “dall’incarnazione del nostro Signore Gesù Cristo”. Il numero “2020” vuole far riferimento alla nascita di Cristo. Anche se storicamente il numero non corrisponde del tutto il significato di “2020” è unicamente natalizio. “2020” significherebbe secondo la mente di Dionigi il Piccolo: Dio si è fatto uomo 2020 anni fa. Perciò letteralmente festeggiamo stasera che Dio si è fatto carne 2020 anni fa. Ma la bellezza cristiana di questo numero non si esaurisce qui. Se “2020” fa riferimento alla nascita di una persona specifica è implicitamente l’età della stessa persona, se non è morta si capisce. Di fatto “2020” si riferisce alla nascita di una persona che sì è morta ma ora viva: Gesù risorto. Per questo motivo “2020” letteralmente, secondo l’intenzione di Dionigi il Piccolo, significa l’età di Gesù risorto. In questa luce originale “2020” dice da quanti anni Dio è uomo, da quanti anni Dio fa parte della storia umana in quanto uomo. “2020” celebra la pienezza dei tempi: da 2020 anni la storia è piena di Dio in carne ed ossa.

A partire da questi significati letterali di “2020” è un simbolo cristiano che unisce in sé il mistero dell’incarnazione e della risurrezione di Gesù. “2020” ricorda che Dio è uomo come noi e che è risorto. Il nome “2020” dell’anno nuovo esprime l’abbraccio divino dei nuovi 365 giorni che lui abita corporalmente e che attraverso la sua risurrezione guida al loro compimento.

Per 24 ore oggi si celebra lungo la linea del cambiamento di data dalle isole di Kiribati della Micronesia, chiamato anche “Christmas Island”, alle isole Samoa americane della Polinesia l’arrivo del “2020”, vale a dire il compleanno del Risorto senza che quasi nessuno si accorga che cosa si stia celebrando letteralmente. Ma Lui sa a chi in realtà i brindisi sono rivolti!

fr. Christian-M. Steiner, O.P.
Convento S. Domenico, Cagliari

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