DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

S. Pietro martire e il buon combattimento della fede

Si dice chehistoria magistra vitae, storia è maestra di vita, tanto più se si tratta della storia di una persona cara o di un personaggio per cui sentiamo una certa simpatia.

Ricordando alcuni episodi della sua vita, infatti, ci si ritrova ad avere spunti e idee per risolvere certe nostre situazioni, proprio a partire da quanto fatto o detto da quella persona. La storia è davvero maestra di vita, ci insegna tante cose, suggerendo comportamenti e sentieri di vita. Perché allora non dare uno sguardo alla vita di un uomo come noi, magari di un santo domenicano?

Potremmo trovarvi qualcosa di utile per la nostra vita! Diamo allora un'occhiata ad un episodio della vita di Pietro da Verona, santo martire del nostro Ordine dei predicatori. Nato da una famiglia che almeno in parte abbracciava l'eresia catara, entrò da giovane tra i frati di san Domenico e dedicò tutta la sua vita a predicare la verità del Vangelo, a combattere il dilagare dell'eresia catara e a disputare con i rappresentanti di questa setta assai diffusa in Europa. Le Vitae fratrum, un'opera che tenta di raccogliere molti episodi dei domenicani delle prime generazioni, ci racconta di un fatto forse poco noto ai più. Si dice che un giorno fra' Pietro, «stanco per le continue dispute e i faticosi dibattiti con gli eretici, cominciò ad essere mentalmente tentato su alcuni articoli di fede. Ma sapendo che si trattava di tentazioni del maligno, ricorse alla preghiera; e, inginocchiatosi davanti all'altare della beata Vergine Maria, la pregò devotamente perché nella sua bontà gli ottenesse dal Figlio di venir liberato da quella tentazione. Mentre pregava si appisolò leggermente e udì una voce che gli diceva: “Io ho pregato per te, o Pietro, perché non venga meno la tua fede”. Sentendo quella voce si svegliò e si rese conto che i suoi dubbi erano spariti completamente; né, come lui steso riferì, ne ebbe più in seguito»

Questo episodio, riportato da almeno altri cinque testimoni, potrebbe suggerire molte considerazioni utili per la nostra vita cristiana, ma ci limiteremo a proporne soltanto due. Anzitutto, il beato martire domenicano si ritrova ad essere stanco a motivo delle continue dispute. Ciò significa che non era tipo da tirarsi indietro quando si presentavano occasione per predicare il Vangelo o confrontarsi con coloro che si dicevano cristiani ma che in realtà seguivano un'eresia dualista che di Vangelo aveva ben poco. fabrizio cambi2   fr. Fabrizio Cambi, O.P. Era un uomo che aveva intuito che la vita chiede di essere spesa per qualcosa di grande, come bella e grande è la Verità che è Cristo Gesù.

In secondo luogo l'episodio qui narrato ci dice che la stanchezza fisica e mentale può giocare brutti scherzi alla nostra salute spirituale. Generalmente, infatti, il diavolo ci tenta più facilmente al peccato quando siamo deboli o affaticati nella mente e nel cuore. Allo stesso modo avvenne anche nella vita di Pietro, uomo esattamente come noi. Egli tuttavia si rese conto che quelle che gli passavano per la testa non erano normali domande, ma autentiche tentazioni contro la fede. Ammettiamolo: spesso noi cristiani del 21° secolo tendiamo a relativizzare l'importanza dell'integrità della nostra bella fede cattolica, a volte persino in nome di una falsa carità o misericordia. Non sono poche le volte in cui si sente dire che “alla fine tutte le religioni sono uguali”, oppure che “il paradiso non esiste, è solo un'invenzione umana” o infine che “se Gesù è Dio o no, poco importa”. Non ci rendiamo conto che il nemico dell'umana natura non ci tenta solo nella carne ma anche nella nostra fede, volendo pian piano distruggere a colpi di “ma sì, in fondo...” quella serena e decisa adesione del nostro intelletto all'amorosa Rivelazione di Dio.

Come fece il beato Pietro a superare queste tentazioni contro la fede? Inginocchiandosi. Sì, Pietro si inginocchia davanti all'altare della Madonna e la prega di aiutarlo in quel momento di tentazione e di normalissima stanchezza. E la Vergine lo esaudisce, rivolgendogli le stesse parole che il Signore Gesù disse un giorno all'apostolo Pietro: «Io ho pregato per te perché non venga meno la tua fede» (Luca 22,32). E come l'apostolo Pietro, nonostante il tradimento, non è venuto meno nella fede grazie alla preghiera di Cristo, così il martire Pietro, nonostante la fatica, non è venuto meno nella fede grazie alla materna intercessione di Maria, madre e regina dei Predicatori.

Anche noi dunque, mossi dall'esempio di questo uomo di Dio, in questo giorno in cui l'Ordine domenicano fa memoria di quel grande figlio di Domenico che è san Pietro da Verona, rechiamoci per un attimo ai piedi della Vergine Maria. Domandiamole con affetto e fiducia di pregare per noi presso il Signore, perché ci ottenga sempre dal buon Dio quella fermezza nella fede che animò la vita e la missione del santo martire Pietro. 

E tu caro Pietro, amico e fratello dei frati predicatori, non ti dimenticare di intercedere per noi davanti al trono di Colui che ti accolse in Paradiso donandoti la triplice corona della verginità, della dottrina e del martirio. 

fr. Fabrizio Pietro M. Cambi, O.P.
Convento S. Maria sopra Minerva, Roma

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