DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Come gocce di sangue

Quando il cristiano entra nella lotta interiore, nella lotta dell’anima, allora egli si trova in quella medesima situazione di sofferenza e angoscia che Gesù dovette affrontare nel Getsemani prima della sua passione. La lotta interiore diventa, come per Gesù che «entrato nella lotta pregava più intensamente» (Lc 22, 44), luogo dove poter vincere le tentazioni del Male per poter rimanere fedele alla volontà di Dio.

«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22, 42): con questa preghiera di totale abbandono alla volontà del Padre, il Figlio di Dio affrontava l’ora decisiva della sua missione terrena, ora in cui i soldati su comando dei capi dei sacerdoti sarebbero venuti a catturarlo per metterlo in croce. Dopo molti tentativi andati a vuoto, perché non era ancora giunta la sua ora (cfr. Gv 7, 30. 8, 20), riuscirono finalmente ad arrestarlo, nell’ora che il Padre aveva stabilito per il Figlio. Un angelo mandato dal Cielo a confortarlo (cfr. Lc 22, 43) in quell’ora tremenda, testimonia la vicinanza del Padre nel momento di profonda angoscia e agonia. Dio, infatti, volle farsi tanto simile all’uomo da non voler tralasciare nulla dell’uomo nella sua sofferenza, nella sua debolezza. In tutto fu simile all’uomo, tranne che nel peccato, come ci insegna la Lettera agli Ebrei (cfr. Eb 4, 15). Durante la lotta nell’Orto degli Ulivi, infatti, Gesù subì quello che oggi è conosciuto con il nome di ematoidrosi, ovvero una malattia che fa sudare sangue. Gesù per il forte peso emotivo e psicologico, secondo le testimonianze dell’evangelista Luca, subì questo fenomeno, infatti dice: «e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra» (Lc 22, 44). Nulla di strano che Luca abbia riportato questo particolare nel suo Vangelo, rispetto all’assenza di tal evento negli altri Vangeli dato, infatti, che era egli medico, così come la Lettera ai Colossesi (cfr. Col 4, 14) ci riporta, e visto anche che questo fenomeno era conosciuto sin dall’antichità tanto che ne accenna persino Aristotele nella sua Historia animalium (III, 19).

Davanti a così tanta sofferenza potrebbero nascere molte domande nel cuore di colui che soffre, così come Gesù nel Getsemani: “Mio Dio, era proprio necessaria questa sofferenza, era proprio necessario che l’uomo una volta entrato nel mondo patisse tutto ciò, era proprio necessario che ci fossero nel mondo la malattia, il peccato, la morte? Era proprio necessario che Tu mi donassi la vita, per poi toglierla prematuramente, o per vivere solo per soffrire a causa di una disfunzione genetica?”. francesco lombardo   fr. Francesco Santi Lombardo, O.P.Queste e tante altre domande possono sorgere davanti alla sofferenza. Troveremo una risposta? Può l’uomo trovare una risposta soddisfacente a questi interrogativi che da sempre lo hanno messo “con le spalle al muro” davanti a così grandi mali?

Davanti alla sofferenza le parole non trovano posto. Ma questa pagina evangelica può aiutarci. In essa non troviamo la risposta alla sofferenza, ma troviamo il conforto, troviamo la solidarietà, troviamo la vicinanza di Dio, troviamo l’amore di Dio per ogni uomo. Come gocce di sangue, le sofferenze dell’umanità hanno coperto il volto di Cristo, l’hanno sfigurato, o piuttosto Egli si è lasciato fare tutto ciò, solo per amore dei suoi figli, delle sue creature. Troviamo in quel volto coperto di sangue, Colui che ci capisce e ci consola.

Preghiamo in ginocchio, insieme con Lui, in questa Settimana Santa che ci attende, così da poter attraversare e superare anche noi le nostre gocce di sangue e poter gustare come Lui, il trionfo sulla sofferenza e sulla morte. Questa è la nostra speranza: Cristo dopo aver patito tutto ciò è risorto e siede alla destra del Padre!

Le nostre lotte, sia interiori che esteriori, siano sorrette da questa fede e da questa speranza nella continua assistenza dello Spirito Santo, così da poter entrare anche noi nella gloria del cielo con Maria, gli angeli e tutti i santi del Paradiso.

fr. Francesco Santi Lombardo, O.P.
Convento S. Maria sopra Minerva, Roma

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