Una spiritualità incarnata e fraterna
Nel fine settimana dal 12 al 14 ottobre, si è tenuto il ritiro del gruppo giovanile ‘Domenicani Anonimi’, un incontro di spiritualità per giovani e giovane da diversi parti d’Italia. Come ogni volta, siamo arrivati la sera del venerdì al monastero delle monache a Pratovecchio, in tempo per la cena (le nostre monache non ci deludono mai in fatto di cucina!) e per un momento di presentazioni. Come al solito, il momento centrale del weekend è stato il sabato, con due meditazioni nel corso della giornata.
Questa volta, sr. Maria Pia — ancora priora delle monache — ha tenuto ambedue le riflessioni, presentando a noi un aspetto classico, ma poco approfondito, del nostro fondatore San Domenico, ossia i nove modi di pregare attribuiti a lui. Si racconta che i frati, mentre lui pregava pensando di essere da solo, spiavano il santo padre (quanto dobbiamo a questi frati curiosi!). I nove modi di pregare, contenuti in un manoscritto del XIII secolo, sono il frutto del lavoro di queste nostre giovani “spie”.
In essi, troviamo un modo di pregare molto spontaneo, manifestazione del profondo rapporto che San Domenico coltivava con il Signore e il suo amore per il popolo di Dio. La Chiesa ci insegna che per l’uomo anima e corpo sono intimamente legati: se così è, come può una persona alzare la sua anima a Dio in preghiera, senza esprimersi anche con il corpo? Così, vediamo Domenico in questi nove modi di pregare inchinarsi, inginocchiarsi, prostrarsi, gesticolare e assumere altri atteggiamenti di preghiera con il corpo.
Dopo le meditazioni, c’è stato un tempo di riflessione personale, e poi un tempo di condivisione. Fra laici, monache e frati, eravamo un gruppo ben variegato, e quindi lo scambio di punti di vista su questo tema è stato interessante. La splendida cornice del nuovo monastero delle monache offriva un ambiente pieno di bellezza, sia naturale, sia spirituale per tutto ciò. Naturale, perché eravamo in mezzo alle colline toscane: così, molti tra noi hanno approfittato dell’occasione per fare una passeggiata in campagna per godere del ‘Vangelo della Creazione’. Spirituale, perché sarebbe ridicolo parlare della preghiera, senza pregare: così abbiamo partecipato nella liturgia delle monache (che non ci deludono mai neanche in materia di canto!), e tutto è culminato nell’adorazione eucaristica di sabato sera.
E così, siamo giunti velocemente all’ultimo giorno dell’incontro. Un ultimo momento di riflessione e condivisione, la messa della domenica, il pranzo, ed era già tempo di saluti. Un tempo davvero breve: ma comunque un tempo usato bene, intriso di spiritualità e fraternità. Siamo partiti rinvigoriti sia nell’anima, sia nel corpo, portando a casa e al mondo gli importanti insegnamenti sulla preghiera che il nostro padre Domenico ci ha lasciato.
fr. Jean-Gabriel Pophillat, O.P.
Convento di S. Maria sopra Minerva, Roma