Il Terzo congresso internazionale del Laicato Domenicano
Si è tenuto a Fatima, in Portogallo, dal 4 al 10 ottobre, il Terzo Congresso Internazionale del Laicato Domenicano cui hanno partecipato circa 200 fra laici, assistenti religiosi e promotori provinciali in rappresentanza di circa 45 Province dell'Ordine. L'ultimo Congresso si è tenuto a Buenos Aires, in Argentina, nel 2007 e, pur essendo a cadenza decennale, si è deciso di posticipare di un anno la scadenza per la concomitanza con il Giubileo dell'Ordine.
Sono intervenuti ai lavori del Congresso anche numerosi Promotori Generali e Soci del Maestro. Fr. Bruno Cadorè o.p. è stato presente sabato 7 e domenica 8, dedicando la mattina della domenica a rispondere alle domande e sollecitazioni dell'Assemblea. Ha riscosso molta simpatia e solidarietà il suo racconto della «fuga» dal Sinodo per essere con noi. Ugualmente, è stata straordinaria la possibilità di avere contemporaneamente presenti i primi tre Promotori Generali del Laicato «a tempo pieno», fr. Gerald "Jerry" Stookey (1999-2005), fr. David Kammler (2006-2012) e fr. Rui Carlos Antunes e Almeida Lopes o.p. (dal 2013).
È stata una settimana intensa di lavoro, dove le giornate sono state scandite dalle celebrazioni liturgiche iniziali (lodi e messa), intervento di un conferenziere, lavori in commissione, sedute plenarie e vespri conclusivi. Le sette commissioni (Governo, Regola e Statuti; Comunicazione e Finanza; Formazione; Preghiera e Predicazione; Giustizia, Pace e Cura del Create; Relazione con la Chiesa e la Famiglia Domenicana; Promotori) hanno presentato più di settanta proposte che sono state discusse, votate o emendate dall'Assemblea nelle sessioni plenarie. Il lavoro congressuale continuerà con la formalizzazione delle proposte da presentare al Maestro Generale per la richiesta di approvazione. La nostra Provincia è stata rappresentata da due consiglieri provinciali: Anna Tatar, responsabile della formazione, ed Edoardo Mattei, segretario provinciale e responsabile della comunicazione, accompagnati da fr. Antonio Cocolicchio op, promotore provinciale del laicato e della famiglia domenicana. Anna e fr, Antonio sono stati impegnati nella Commissione Formazione, dove Anna ha svolto un ruolo attivo di mediazione, mentre io avevo il ruolo di chair della Commissione Comunicazione.
Il Congresso è stato un'occasione di incontro e dialogo fra differenti sensibilità e culture. Erano presenti molti membri dei cinque consigli regionali (Africa, Asia, Europa, America e Caraibi/America Latina); per l'Europa c'erano Damian McDonnel, presidente, Ludovic Namurois, communication officer, e Vilija Semetiene, formation officer. Era presente anche Karim Bornhijm, webmaster del sito web dell'ECLDF, e Gabriel Silva, nuovo delegato al Consiglio Internazionale in sostituzione di Klaus Bornewasser, anche lui presente, e prossimo alla scadenza. Uno degli aspetti più belli del Congresso è stato poter incontrare le persone conosciute tramite gli strumenti digitali: associare voci, espressioni e sentimenti a quelli che fino a poco tempo prima erano solo indirizzi email è una gioia che il digitale non può cancellare. La convivialità ha trovato ampi spazi nelle serate dopo cena, dove ognuno era libero di organizzarsi come desiderava.
Si sono formati gruppi spontanei eterogenei di chiacchiere intorno al pianobar suonato dal tedesco Volken Nebel o intorno ai tavoli allietati dai bicchieri di vino Porto. Nei racconti, questi gruppi sembravano l'incipit di barzellette: «c'erano un italiano, un tedesco, un americano….». Sorprendente la totale assenza di sistemi di sicurezza intorno al Santuario di Fatima, distante 200 metri dal nostro albergo: non c'erano presidi di Polizia, barriere protettive, controlli di sicurezza o metal detector.La Cappella dell'Apparizione, con la statua coronata d'oro e la pallotta che colpì Giovanni Paolo II incastonata, è perennemente aperta, giorno e notte, così come la cappella per l'Adorazione Eucaristica. Anche alle due di notte era possibile vedere i pellegrini percorre in ginocchio l'ampio piazzale, fedeli intenti nel Rosario o raccolti davanti a Cristo Eucaristico. Per un romano, è stato un tuffo nella tranquillità passata che non tornerà più! Dovendo ricevere il "centuplo insieme a persecuzioni", il viaggio di ritorno è stato caratterizzato dal rientro precipitoso a Lisbona a causa di problemi tecnici all'aereo e conseguente ritardo di quattro ore e mezzo per un viaggio di due ore e cinquanta. Scriveva S. Tommaso: omne verum a quocumque dicatur a Spiritu Sanctu est (I-II, q. 109, a. 1, ad 1: ogni verità, da chiunque sia detta, viene dallo Spirito Santo). In questo Congresso, dove sono state gettate le basi per la missione apostolica del laicato per i prossimi anni, ognuno era consapevole di essere lì presente non per i propri meriti, ma per svolgere un servizio a tutto il Laicato e all'Ordine. Anche durante le sedute più lunghe e difficili ha sempre prevalso il desiderio di unità e comunione, persino quando si è discusso del ruolo da dare a S. Tommaso nella formazione dei laici. È stata accettata l'attenzione ai «più umili» evitando loro un peso superiore alle proprie forze e dando pari importanza al Magistero conciliare e post-conciliare. Grazie al provvidenziale intervento di fr. Orlando Rueda Acevedo o.p., socio del Maestro per la Vita Apostolica, si è potuta superare l'empasse creatasi su "vita apostolica" e "predicazione". Senza influenzare o indirizzare verso una soluzione, fr. Orlando ha chiarito il significato, le concordanze e le diversità dei due termini permettendo all'Assemblea di trovare la propria strada.
La vitalità che il laicato ha mostrato in questo Congresso fa ben sperare per il futuro. Lo Spirito si è manifestato in molti modi: ha ispirato e guidato gli animi, ha unito dopo il confronto, ha aperto colloqui e mosso all'allegria, ha mostrato come sia possibile entrare in dialogo con i tempi, trovare una via di accompagnamento alla Verità adatta per gli uomini e le donne di questa età digitale e provare gioia nello stare insieme, come dice il salmo: Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme! […] Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre (Salmo 133).
Edoardo Mattei,
laico domenicano
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