Il Rosario come via di discernimento
In preparazione al prossimo Sinodo dei Vescovi
Ogni cristiano un minimo informato sa che un grande evento ecclesiale sta per aver luogo a Roma, città eterna. Con questo articolo vogliamo provare a capire se e come la preghiera del santo Rosario abbia un contributo da apportare a ciò che sta per avere luogo. Vediamolo insieme.
Come ben saprai, nel mese di ottobre si terrà a Roma la 15^ assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi dal tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, un argomento questo che intende occuparsi di due grandi ambiti: la gioventù, percepita come sempre più distante da Cristo e dalla Chiesa, e il senso della vita dei ragazzi, cioè il saper riconoscere la propria vocazione, vale a dire ciò che il Signore ha pensato per ciascuna persona da tutta l'eternità. Il Sinodo si mostra dunque come un momento di grande importanza per l'intera Chiesa (e per tutto il mondo) che guidata dai vescovi in comunione con il Pontefice cerca di comprendere sempre meglio come poter essere di aiuto alle nuove generazioni.
Ma cosa c'entra tutto questo con la Vergine Maria? E cosa, ancor di più, con la preghiera del Rosario? Noi tutti in fin dei conti sentiamo di voler bene a Maria, la madre di Dio, e cerchiamo – per quel che possiamo – di essere fedeli alla preghiera del Rosario ogni giorno. Non basta tutto questo? Con san Tommaso d'Aquino, il maestro dei distinguo, potremmo dire: dipende. Dipende anzitutto dalle forze di ciascuno, ma soprattutto dalla nostra carità, cioè da quanto intensamente viviamo l'amore per Dio e per il prossimo a motivo di Dio. Cosa voglio dire? Intendo dire che se amiamo gli altri con un vero amore di carità dobbiamo – e uso il termine “dovere” nel suo senso più forte e ricco – domandarci come con la nostra preghiera e con il nostro essere “figli del Rosario” possiamo aiutare la Chiesa prima, durante e dopo lo svolgimento di questo Sinodo così importante per i nostri giorni. Mi permetto dunque, come figlio di san Domenico, di proporre a tutti e a ciascuno due idee per partecipare “attivamente” al Sinodo.
Tra le promesse fatte dalla Beata Vergine al domenicano Alano de la Roche, viene detto: “Quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete”. Occorre dunque mettersi di buona lena, personalmente, a pregare la Madonna per la buona riuscita di questo Sinodo così importante per i nostri tempi e per i nostri figli, nipoti, etc. In secondo luogo, poi, possiamo proporre nelle nostre realtà (nelle case, nelle parrocchie, nelle scuole, dovunque!) di pregare insieme il santo Rosario meditando i misteri della vita di Gesù, soffermandoci questa volta a pensare specialmente alla Beata Maria e alla sua vicenda storica. La Vergine di Nazareth, infatti, era una giovane ragazza (secondo alcuni esegeti doveva avere intorno ai 15 anni) quando il Signore la chiamò a diventare la Madre di Dio! Si tratta dunque di una ragazza che riceve una vocazione speciale e che in breve tempo discerne il volere di Dio, accettandolo con gioia e coraggio nella propria vita.
È illuminante, infine, quanto dice il Documento preparatorio al Sinodo: “Ciascun giovane può scoprire nella vita di Maria lo stile dell'ascolto, il coraggio della fede, la profondità del discernimento e la dedizione al servizio (cfr. Lc 1,39-45). Nella sua “piccolezza”, la Vergine promessa sposa a Giuseppe, sperimenta la debolezza e la fatica di comprendere la misteriosa volontà di Dio (cfr. Lc 1,34)” (Documento preparatorio, p. 61). Maria dunque viene proposta a tutti – specialmente ai giovani – come modello di vita di fede e, soprattutto, di discernimento!
Ecco dunque perché noi amanti della preghiera del Rosario abbiamo in questo periodo una missione davvero seria e speciale: con la corona del Rosario alla mano ci viene chiesto di sostenere i nostri vescovi presenti al Sinodo e al tempo stesso di trovare insieme dei momenti per poter pregare la Madonna affinché con la sua intercessione illumini anche noi, perché possiamo aiutare i nostri ragazzi a vedere in Maria un esempio concreto di vita pienamente vissuta.
Non c'è tempo da perdere. Occorre mettersi in moto e pregare. Ora.
fr. Fabrizio Pietro M. Cambi, O.P.
Convento S. Maria sopra Minerva, Roma