Dall'incontro all'annuncio
La Sacra Scrittura racconta esperienze di uomini e donne che si sono lasciati incontrare dalla Parola. La loro vita è diventata annuncio della novità che ha trasformato la loro esistenza. Maria è l’esempio che riassume questo incontro e annuncio particolarmente in due momenti della sua vita terrena; l’annunciazione e la visita alla cugina Elisabetta.
In questi due eventi della sua vita e della sua missione di collaboratrice al piano divino della redenzione, siamo chiamati a guardare Maria da due prospettive, quella ebrea e quella cristiana. Infatti, per avere una corretta comprensione di Maria non si può prescindere da un aspetto essenziale: quello della sua appartenenza al popolo giudaico, il popolo delle promesse e dell’elezione. Maria, secondo il racconto fatto da Matteo evangelista, chiude la genealogia ebraica e, con il suo sì, dà inizio al nuovo popolo dei credenti in Cristo.
Seguendo il profilo mariano è bello riscoprire la personalità e la fede tipica dell’ ebreo fedele che sa porre domande al suo interlocutore, che lo chiama a partecipare ad un progetto con un ruolo attivo e da protagonista. Maria, incarna in modo splendido e impeccabile questo tratto della fede ebraica nell’incontro con l’arcangelo Gabriele; il brano del vangelo di Luca che riporta il dialogo della Vergine con l’angelo, descrive una donna tenace e intraprendente che fa domande pertinenti e lungimiranti. Maria è anche lei redenta e prima di dare il suo assenso di ragione ha un atteggiamento attivo. Ha dovuto svolgere un cammino di ricerca nella comprensione del suo ruolo. Dall’ incontro con l’angelo lei capisce di essere la madre del Messia, ma la restante parte del mistero le sarà svelato vivendo e custodendo ogni parola nel suo cuore. Tuttavia l’incontro genera in lei il fuoco della gioia, che la fa uscire da se per annunciare non qualcosa ma Colui che da molti è atteso, il Messia. Da questo incontro Maria si fa portatrice di misericordia, di carità e di servizio gioioso.
Nella visitazione, Maria si rivela la “portavoce”, la rappresentante del popolo giudaico, perché nelle parole di gioia espresse da Lei possiamo cogliere l’effettivo compimento da parte di Dio delle attese e delle speranze del popolo eletto. Allo stesso tempo Maria è il prototipo del nuovo popolo dei credenti chiamati da san Paolo “stirpe eletta, gente santa, popolo che Dio si è acquistato con il suo Sangue”.
La Vergine figlia di Israele, la piena di grazia, proclama con gioia quanto il Signore ha fatto in lei. Annuncia con la sua visita all’anziana cugina e con la sua vita il giusto atteggiamento del nuovo popolo al quale porta il Verbo di Dio che ha preso dimora presso di lei, nella sua mente, nel suo cuore e nel suo seno verginale. Cosi Maria riassume in se la fede dei padri e si pone in totale servizio a Dio annunciando quanto il Signore ha fatto in lei.I due termini presi in esame fin qui, incontro e annuncio, hanno caratterizzato il 50° pellegrinaggio del Rosario a Lourdes, organizzato dal 2 al 7 luglio dai padri domenicani del sud e al quale ha partecipato una piccola rappresentanza della Provincia del centro Italia e del nord. Dall’incontro con la Vergine Maria nella grotta, che ci ha invitati con le parole del vangelo di Giovanni a fare tutto quello che Egli, il Figlio ci dirà, ci siamo sentiti inviati a nostra volta ad annunciare quanto il Signore ha fatto in noi e per noi.
Il contenuto di questo annuncio consiste nel testimoniare la misericordia, la pace interiore e un profondo senso di sollievo e di fede che Maria ha esaudito e benedetto a chi attraverso di Lei ricorre a Gesù, come è richiamato dal mosaico della chiesa del Rosario a Lourdes; per Maria a Gesù.
Il pellegrinaggio che è nato come espressione dell’Italia domenicana nel suo insieme, Pellegrinaggio Italiano del Rosario guidato dai Padri Domenicani, ci auguriamo che torni ad essere un momento di collaborazione interprovinciale nella predicazione e promozione del rosario che, per i figli e figlie di S. Domenico, è un elemento costitutivo della loro spiritualità e mezzo efficace di predicazione.
Anisoara Tatar,
laica domenicana