Ciò che ancora affascina - una testimonianza dall'ultimo ritiro vocazionale
“Ecco com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!” (Sal 133, 1)
Questa esclamazione del salmista è stata senza dubbio il leitmotiv affiorato spontaneamente dal mio animo mentre mi accingevo a tornare a casa, mentre la mente ed il cuore erano ancora gelosamente avvinti ai ricordi dei giorni appena trascorsi. Ma andiamo con ordine.
Dal 18 al 20 maggio si è svolto presso il Convento di San Domenico nella città di Cagliari, un ritiro vocazionale per giovani uomini provenienti dalle regioni comprese nella Provincia Romana di Santa Caterina da Siena, dell’Ordine dei Predicatori. I cinque ragazzi partecipanti al ritiro sono stati accompagnati ed assistiti spiritualmente in queste giornate di discernimento da tre frati componenti l’equipe vocazionale della Provincia e dalla altrettanto utile e gradita presenza di due frati studenti, oltre ovviamente che dai Padri Domenicani della comunità cagliaritana.
I due momenti formativi, nel pomeriggio del venerdi e alla mattina del sabato, hanno avuto ad oggetto rispettivamente il vangelo del “giovane ricco” (Mc 10, 17-31) e la lettura del secondo capitolo del “Documento preparatorio” al prossimo Sinodo dei vescovi (dedicato provvidenzialmente a “I giovani, la fede ed il discernimento vocazionale”); entrambe le occasioni sono state poi costellate - com’è giusto che sia - da momenti di condivisione tra i partecipanti al fine di un reciproco arricchimento spirituale.
Trovandoci poi a discernere la nostra vocazione all’interno di un Ordine religioso, com’è appunto quello dei Frati Predicatori, grande importanza ha rivestito anche la preghiera comunitaria della Liturgia delle Ore così come la partecipazione alla Santa Messa quotidiana nell’austera quanto affascinante cripta gotica sottostante l’attuale moderna Chiesa di San Domenico.
Un evento liturgico quale la veglia di Pentecoste, nella serata di sabato, è stato poi occasione per un incontro conviviale con la comunità dei terziari (Fraternita Laicale Domenicana) e con la comunità cagliaritana delle Suore Domenicane di Santa Maria del Rosario, il tutto in un clima gioioso e di autentica fraternità all’interno della Famiglia Domenicana.
Non sono mancate ovviamente occasioni di visite esterne al Convento, quali una piacevole passeggiata serale sul lungomare cittadino ed un pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Bonaria, il principale centro di culto mariano dell’intera isola e dunque una meta “obbligatoria” per qualsiasi figlio - o aspirante tale - di San Domenico.
Ripensando mentre scrivevo a quanto vissuto in poco più di 48 ore di permanenza in Sardegna ed al bel legame fraterno venutosi a creare tra i partecipanti in discernimento, sembra davvero incredibile quanto intensamente sappia unire Nostro Signore chi si lascia attrarre senza esitazioni dal suo invito a rinnegar se stessi ed a prendere la propria croce, quanto paradossalmente - rispetto al relativismo dominante - sappia ancora affascinare i giovani del nostro secolo una vita comunitaria impreziosita dai voti di povertà, castità e obbedienza all’interno di un Ordine che ha da poco compiuto i suoi gloriosi ottocento anni di esistenza.
Difficile a tal proposito non ripensare alle sagge parole di Benedetto XVI, che offro ai lettori come conclusione all’articolo e spunto di riflessione, quando affermava che “Il mondo vi promette comodità. Però non siete stati creati per le comodità ma per la grandezza”.
Francesco Di Ciano