DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Maggio Fiorentino

Maggio è il mese che insieme con Ottobre nei nostri calendari è classificato come mese “Mariano”, ovvero come un periodo ben preciso dell’anno che la pietà popolare ha voluto consacrare alla Santa Vergine. Giustamente uno potrebbe dire che ogni mese è mariano, infatti non vi è mese in cui non si celebri una qualche festa in onore della Madre di Dio o in cui l’amore e la devozione venga meno. 

Tuttavia noi tutti abbiamo bisogno di segni forti, di momenti con i quali stuzzichiamo alcune parti di noi che tenderebbero ad assopirsi, ed inoltre le ricorrenze servono per far festa, per esprimere la nostra gioia. Tantissime persone in questo mese hanno fatto un qualcosa per risvegliarsi, alcuni hanno recitato dei rosari, sono andati in pellegrinaggio, altri invece per festeggiare questo mese hanno approntato dei piccoli altari domestici. Nel mio piccolo pure io ho voluto fare un piccolo “altare domestico”, ma nel modo dei frati 2.0, infatti ho solennemente cambiato lo sfondo del desktop del pc che uso! Infatti per tutto il mese di aprile sono stato accompagnato da un’ultima cena di Dosso Dossi, cominciando il mese di maggio ho reputato opportuno mettere un qualcosa di mariano.

Quindi ho aperto la cartella delle fotografie e ho cominciato a spulciare la sottocartella con le immagini della Vergine, dopo un paio di prove ho solennemente cliccato sul tasto destro ed ho impostato questa foto alquanto particolare. Infatti da buon amante dell’arte avevo trovato questa Madonna in un catalogo d’asta internazionale, la dicitura (in inglese) non indicava se non che questo rilievo in marmo era di un anonimo scultore fiorentino attivo intorno al 1470. Sulle prime ho scelto questa immagine solo per la sua intrinseca bellezza e perché ben si armonizzava con le cartelle sul desktop!

In questi giorni accendendo il computer mi sono soffermato per qualche secondo su quest’immagine ed ho cominciato a notare dei particolari che prima non riuscivo a vedere. Questa Madonna con Bambino è una Madonna distrutta, con dei pezzi che mancano, al bambinello mancano i piedi ed una mano, il naso della Theothokos è rotto. Quanta distruzione in un solo pezzo di marmo!

manuel russo   fr. Manuel Russo, O.P.Guardando tutto questo sfacelo mi è venuto subito alla mente tutto lo sfacelo che abbiamo intorno a noi, guardando il bambinello ho rivisto il piccolo Alfie, vittima di una società che non accetta i limiti, che non accetta una creatura che come al nostro bambinello di marmo manca un qualcosa per essere pienamente perfetto. Questo pezzo di marmo di oltre 500 anni non potrebbe sopravvivere al nostro mondo in frantumi, mondo che pretende di essere invece integro ma che invece nasconde un’erosione interiore ben più profonda delle ferite del tempo del marmo fiorentino del 1470.

Ma questa immagine fiorentina adatta per il mese di maggio, non ci comunica il solo sfacelo del marmo, delle forme impresse dall’artista, dell’erosione del nostro mondo perfettino, ci comunica una dolcezza che si coglie solo se guardiamo oltre ai problemi. La Vergine ha un volto radioso, che ci infonde una serenità immensa nonostante tutte le ferite che ci portiamo addosso. Ma la domanda nasce spontanea: da dove prende questa serenità? La risposta la troviamo vedendo la traiettoria del suo sguardo: Ella guarda il Figlio che con delicatezza poggia la sua mano sulla sua.

Questa immagine ci parla di noi, che dobbiamo avere lo stesso sguardo di Maria, ma questo sguardo non è rivolto alle cose del mondo, è rivolto esclusivamente al Figlio, la Vergine ci dice di guardare come Lei e con Lei a Colui che solo ci può dare la consolazione, a colui che ci prende per mano e ci fa attraversare il mare di rovine del nostro mondo, a colui che solo può riempiere il vuoto lasciato dall’erosione della nostra società apparentemente perfetta.

Il mio mese di maggio si è trasformato, grazie ad una scultura molto danneggiata, in un maggio fiorentino pieno di luce, grazie proprio ad un anonima scultura nascosta in una qualche collezione privata, una scultura che parla al cuore e mi dice che nonostante tutte le brutture del mondo, tutto il male del mondo non può distruggere la consolazione e la gioia che viene da un bambino che posa la sua mano su quella della madre.

 

fr. Manuel G. M. Russo, O.P.
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